L’espansione della Corona d’Aragona, tra il XII e il XV secolo, dà vita ad un importante fenomeno di contatto linguistico basato non sull’interazione politico-militare, ma su quella commerciale e navale. I commercianti catalani raggiungono tutti i porti del mediterraneo e nelle principali città fioriscono empori, gilde di commercio e persino consolati aragonesi. Barcellona diventa il centro di una rete commerciale, che nel Mediterraneo occidentale diventa un quasi-monopolio. Il catalano medievale assume dunque un ruolo di lingua ponte tra le lingue della penisola iberica e quelle del resto del mediterraneo. Luogo primario del contatto linguistico furono il porto, il mercato, l’emporio. Se le transazioni, infatti, avvenivano in lingua franca, un gergo commerciale e marinaresco a base italiana, era poi il catalano a traghettare da una parte all’altra del mare nuovi strumenti, nuovi concetti e nuove parole per identificarli. Al catalano medioevale tanto l’italiano come lo spagnolo devono moltissime parole nuove, particolarmente in ambito commerciale, per esempio, lo spagnolo balance, l’italiano bilancio e il francese bilan sono derivazioni del catalano balanç, che indicava un equilibrato esercizio commerciale. Il catalano solo non esporta il suo lessico, ma si fa veicolo di contatto fra le varie lingue del mediterraneo. Il greco medievale/bizantino γαλέα dà origine al catalano galera, da cui l’uso di galera tanto in spagnolo come in portoghese e italiano (e il francese galère) per indicare un determinato tipo di nave. Al mondo catalano-aragonese di devono anche importanti risemantizzazioni. L’attuale console (it.) / cónsul (es.), ad esempio, deriva sì dal latino consul ma indica l’ufficio diplomatico svolto dal cónsol aragonese e non quello svolto dal magistrato romano. In questo studio ci concentreremo sulla presenza di catalanismi in spagnolo e in italiano e su come questi derivino dal ruolo di ponte svolto dal commercio catalano fra le diverse lingue del mediterraneo.

Gli Emporia della Corona d'Aragona e le lingue del Mediterraneo occidentale / Cosentino I. - (2017), pp. 2607-2612. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso AISU tenutosi a Napoli).

Gli Emporia della Corona d'Aragona e le lingue del Mediterraneo occidentale

Cosentino I
2017

Abstract

L’espansione della Corona d’Aragona, tra il XII e il XV secolo, dà vita ad un importante fenomeno di contatto linguistico basato non sull’interazione politico-militare, ma su quella commerciale e navale. I commercianti catalani raggiungono tutti i porti del mediterraneo e nelle principali città fioriscono empori, gilde di commercio e persino consolati aragonesi. Barcellona diventa il centro di una rete commerciale, che nel Mediterraneo occidentale diventa un quasi-monopolio. Il catalano medievale assume dunque un ruolo di lingua ponte tra le lingue della penisola iberica e quelle del resto del mediterraneo. Luogo primario del contatto linguistico furono il porto, il mercato, l’emporio. Se le transazioni, infatti, avvenivano in lingua franca, un gergo commerciale e marinaresco a base italiana, era poi il catalano a traghettare da una parte all’altra del mare nuovi strumenti, nuovi concetti e nuove parole per identificarli. Al catalano medioevale tanto l’italiano come lo spagnolo devono moltissime parole nuove, particolarmente in ambito commerciale, per esempio, lo spagnolo balance, l’italiano bilancio e il francese bilan sono derivazioni del catalano balanç, che indicava un equilibrato esercizio commerciale. Il catalano solo non esporta il suo lessico, ma si fa veicolo di contatto fra le varie lingue del mediterraneo. Il greco medievale/bizantino γαλέα dà origine al catalano galera, da cui l’uso di galera tanto in spagnolo come in portoghese e italiano (e il francese galère) per indicare un determinato tipo di nave. Al mondo catalano-aragonese di devono anche importanti risemantizzazioni. L’attuale console (it.) / cónsul (es.), ad esempio, deriva sì dal latino consul ma indica l’ufficio diplomatico svolto dal cónsol aragonese e non quello svolto dal magistrato romano. In questo studio ci concentreremo sulla presenza di catalanismi in spagnolo e in italiano e su come questi derivino dal ruolo di ponte svolto dal commercio catalano fra le diverse lingue del mediterraneo.
2017
La città, il viaggio, il turismo
VIII Congresso AISU
Napoli
Cosentino I
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