Il contributo esplora il ruolo degli archivi nella letteratura odeporica del Settecento, con particolare attenzione alle descrizioni e alle percezioni che i viaggiatori europei restituiscono nei loro resoconti di viaggio in Italia. Partendo dall’analisi del fondo Angiolo Tursi della Biblioteca Nazionale Marciana e inserendosi nel quadro interdisciplinare del progetto PRIN2022 LibMovIt, l’articolo indaga come gli archivi siano stati non solo luoghi di conservazione documentaria, ma veri e propri spazi culturali dotati di valenze simboliche, epistemologiche e identitarie. Attraverso una selezione di casi emblematici si mostra come l’esperienza archivistica fosse effettivamente integrata nel Grand Tour e si configurasse come parte di un processo conoscitivo e di legittimazione del sapere storico. L’archivio emerge così come una soglia privilegiata d’accesso alla memoria del passato, ma anche come specchio delle strutture di potere e delle pratiche culturali del tempo.
Tra curiosità antiquaria e coscienza storica. Alcuni esempi di archivi italiani nella letteratura odeporica del Settecento / Elena Gonnelli. - STAMPA. - (2025), pp. 227-246. (Intervento presentato al convegno Biblioteche in movimento: studiosi, idee, libri in viaggio nel XVIII secolo. Atti del convegno finale LibMovIt (Palazzo Marescotti Brazzetti – Bologna, 8-9 settembre 2025) tenutosi a Bologna - Palazzo Marescotti Brazzetti nel 8-9 settembre 2025).
Tra curiosità antiquaria e coscienza storica. Alcuni esempi di archivi italiani nella letteratura odeporica del Settecento
Elena Gonnelli
2025
Abstract
Il contributo esplora il ruolo degli archivi nella letteratura odeporica del Settecento, con particolare attenzione alle descrizioni e alle percezioni che i viaggiatori europei restituiscono nei loro resoconti di viaggio in Italia. Partendo dall’analisi del fondo Angiolo Tursi della Biblioteca Nazionale Marciana e inserendosi nel quadro interdisciplinare del progetto PRIN2022 LibMovIt, l’articolo indaga come gli archivi siano stati non solo luoghi di conservazione documentaria, ma veri e propri spazi culturali dotati di valenze simboliche, epistemologiche e identitarie. Attraverso una selezione di casi emblematici si mostra come l’esperienza archivistica fosse effettivamente integrata nel Grand Tour e si configurasse come parte di un processo conoscitivo e di legittimazione del sapere storico. L’archivio emerge così come una soglia privilegiata d’accesso alla memoria del passato, ma anche come specchio delle strutture di potere e delle pratiche culturali del tempo.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



