In tema di licenziamento disciplinare, i messaggi scambiati in una chat privata di WhatsApp, seppur contenenti commenti offensivi, non costituiscono giusta causa di licen-ziamento a prescindere dal mezzo e dai modi con cui il datore di lavoro ne sia venuto a conoscenza poiché, essendo diretti unicamente agli iscritti a un determinato gruppo e non a una moltitudine indistinta di persone, vanno considerati alla stregua della corrispon-denza privata, la cui libertà e segretezza sono tutelate dall’art. 15 Cost.
«What happens in WhatsApp, stays in WhatsApp»: illegittimo il licenziamento determinato dalla diffusione di messaggi denigratori via chat / W. Chiaromonte. - In: RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE. - ISSN 0392-7229. - STAMPA. - (2025), pp. 275-284.
«What happens in WhatsApp, stays in WhatsApp»: illegittimo il licenziamento determinato dalla diffusione di messaggi denigratori via chat
W. Chiaromonte
2025
Abstract
In tema di licenziamento disciplinare, i messaggi scambiati in una chat privata di WhatsApp, seppur contenenti commenti offensivi, non costituiscono giusta causa di licen-ziamento a prescindere dal mezzo e dai modi con cui il datore di lavoro ne sia venuto a conoscenza poiché, essendo diretti unicamente agli iscritti a un determinato gruppo e non a una moltitudine indistinta di persone, vanno considerati alla stregua della corrispon-denza privata, la cui libertà e segretezza sono tutelate dall’art. 15 Cost.| File | Dimensione | Formato | |
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