Le tante transizioni, riassumibili sotto il trinomio ecologia-digitale-intercultura, fanno oggi da cornice della teoria e insieme da motore della prassi pedagogica. Si rende, sotto questo profilo, ancor più attuale l’impegno di co-costruire società fondate sui valori interculturali e maggiormente inclusive: esigenza che sollecita la disciplina pedagogia ad aggiornare, potenziare e promuovere il proprio apparato metodologico-operativo a cominciare da quelle scelte che si rivelano altrettanto interculturali e inclusive, capaci cioè di garantire a tutte e tutti l’opportunità di formarsi come persone e come cittadine/i e di assicurare, assieme a questo diritto, la qualità dei processi formativi. Sullo sfondo delle transizioni in atto si staglia un aspetto che non di rado tende a sfuggire alla ricerca pedagogica e all’applicazione pratica dei saperi dell’educazione: si tratta cioè di quella postura professionale che ci consente di combinare in un processo formativo diversità e affinità, competenza che si rivela essenziale per poter portare avanti un impegno autenticamente interculturale. L’intento del presente contributo è quello di mettere a fuoco il secondo elemento, ovvero le affinità, quali punti in comune che – congiuntamente alle diversità – fungono da dispositivi unificatori e al contempo emancipatori, nonché rivelatori di qualità: sono le istanze di parità, di diritti e doveri, di libertà, di Pace che si vedono solitamente ridurre in un “paio” di interventi (o meno) nell’arco di un anno scolastico; le affinità, invece, meritano di occupare uno status e una posizione di primo piano nel discorso pedagogico quotidiano in ogni singolo contesto educativo, a partire dai banchi della scuola del XXI° secolo. Questa congiunzione tra affinità e diversità che definiscono l’umano mira, in ultima analisi, a fortificare quegli orientamenti, saperi e pratiche funzionali alla co-costruzione di una cittadinanza interculturale, alla quale – ribadiamo sin da ora – occorre formarsi.
Formarsi alle affinità (e alle diversità) per una cittadinanza interculturale / Lapov Zoran. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 713-718. ( Formare al tempo della transizione ecologica, digitale e interculturale Bressanone 28-30 novembre 2024).
Formarsi alle affinità (e alle diversità) per una cittadinanza interculturale
Lapov Zoran
2025
Abstract
Le tante transizioni, riassumibili sotto il trinomio ecologia-digitale-intercultura, fanno oggi da cornice della teoria e insieme da motore della prassi pedagogica. Si rende, sotto questo profilo, ancor più attuale l’impegno di co-costruire società fondate sui valori interculturali e maggiormente inclusive: esigenza che sollecita la disciplina pedagogia ad aggiornare, potenziare e promuovere il proprio apparato metodologico-operativo a cominciare da quelle scelte che si rivelano altrettanto interculturali e inclusive, capaci cioè di garantire a tutte e tutti l’opportunità di formarsi come persone e come cittadine/i e di assicurare, assieme a questo diritto, la qualità dei processi formativi. Sullo sfondo delle transizioni in atto si staglia un aspetto che non di rado tende a sfuggire alla ricerca pedagogica e all’applicazione pratica dei saperi dell’educazione: si tratta cioè di quella postura professionale che ci consente di combinare in un processo formativo diversità e affinità, competenza che si rivela essenziale per poter portare avanti un impegno autenticamente interculturale. L’intento del presente contributo è quello di mettere a fuoco il secondo elemento, ovvero le affinità, quali punti in comune che – congiuntamente alle diversità – fungono da dispositivi unificatori e al contempo emancipatori, nonché rivelatori di qualità: sono le istanze di parità, di diritti e doveri, di libertà, di Pace che si vedono solitamente ridurre in un “paio” di interventi (o meno) nell’arco di un anno scolastico; le affinità, invece, meritano di occupare uno status e una posizione di primo piano nel discorso pedagogico quotidiano in ogni singolo contesto educativo, a partire dai banchi della scuola del XXI° secolo. Questa congiunzione tra affinità e diversità che definiscono l’umano mira, in ultima analisi, a fortificare quegli orientamenti, saperi e pratiche funzionali alla co-costruzione di una cittadinanza interculturale, alla quale – ribadiamo sin da ora – occorre formarsi.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



