Si tratta dell’edizione critica di tre testi, tra loro congruenti, del noto scrittore ferrarese e segretario del duca Ercole II d’Este: in primo luogo, il dramma satiresco Egle, del quale si propone, purgata delle numerose sviste e dei refusi, la lezione della princeps con le varianti apposte da Giraldi ai margini di un esemplare mutilo da lui postillato (oggi nella Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna) e con, in apposito apparato in fondo al testo, la redazione autografa e finora inedita della satira (conservata nelle prime 48 carte del codice Classe I 331 della Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara), riprodotto nelle sole parti non esattamente riscontrabili con la stesura a testo: l’edizione si configura secondo la linea evolutiva (autografo-princeps-copia riveduta della princeps) già irrefutabilmente emersa dal confronto testuale eseguito in uno studio a parte (C. MOLINARI, La vicenda redazionale dell’Egle di G. B. Giraldi Cinzio). In secondo luogo, la Lettera overo Discorso sovra il comporre le Satire atte alla scena, conservata in 21 carte apografe, con interventi autografi, del codice ferrarese Classe I 90, già pubblicata nel 1864 e nel 1973 in coda agli altri Discorsi teorici di Giraldi. In terzo luogo, l’inedito frammento autografo della Favola pastorale, trasmesso da due duerni del sopra menzionato codice Classe I 331: sole superstiti, ma non sole composte, una Parte prima e una Parte quinta della favola, attestate nelle 8 carte autografe in uno situazione redazionale complessa e talora incompiuta, della quale l’apparato rende conto. L’edizione, oltre a essere corredata da una Nota al testo, da un Glossario e dagli Indici dei nomi propri, è preceduta da un’Introduzione che presenta i tre testi editi, esponendo le questioni cronologiche che li riguardano e avanzando soluzioni o argomentate proposte al riguardo, nonché illustrando le reciproche relazioni (specialmente serrata e complessa quella fra la satira e la Lettera), con indicazioni circa il contesto più generale dell’attività letteraria di Giraldi entro il quale vengono a iscriversi, e circa quello, in rapida definizione in quel torno di tempo, delle insorgenti sperimentazioni di drammaturgia pastorale.

G. B. GIRALDI CINZIO, «EGLE», «LETTERA SOVRA IL COMPORRE LE SATIRE ATTE ALLA SCENA», «FAVOLA PASTORALE», EDIZIONE CRITICA / C. MOLINARI. - STAMPA. - (1985), pp. I, 1-XLIX, 224.

G. B. GIRALDI CINZIO, «EGLE», «LETTERA SOVRA IL COMPORRE LE SATIRE ATTE ALLA SCENA», «FAVOLA PASTORALE», EDIZIONE CRITICA

MOLINARI, CARLA
1985

Abstract

Si tratta dell’edizione critica di tre testi, tra loro congruenti, del noto scrittore ferrarese e segretario del duca Ercole II d’Este: in primo luogo, il dramma satiresco Egle, del quale si propone, purgata delle numerose sviste e dei refusi, la lezione della princeps con le varianti apposte da Giraldi ai margini di un esemplare mutilo da lui postillato (oggi nella Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna) e con, in apposito apparato in fondo al testo, la redazione autografa e finora inedita della satira (conservata nelle prime 48 carte del codice Classe I 331 della Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara), riprodotto nelle sole parti non esattamente riscontrabili con la stesura a testo: l’edizione si configura secondo la linea evolutiva (autografo-princeps-copia riveduta della princeps) già irrefutabilmente emersa dal confronto testuale eseguito in uno studio a parte (C. MOLINARI, La vicenda redazionale dell’Egle di G. B. Giraldi Cinzio). In secondo luogo, la Lettera overo Discorso sovra il comporre le Satire atte alla scena, conservata in 21 carte apografe, con interventi autografi, del codice ferrarese Classe I 90, già pubblicata nel 1864 e nel 1973 in coda agli altri Discorsi teorici di Giraldi. In terzo luogo, l’inedito frammento autografo della Favola pastorale, trasmesso da due duerni del sopra menzionato codice Classe I 331: sole superstiti, ma non sole composte, una Parte prima e una Parte quinta della favola, attestate nelle 8 carte autografe in uno situazione redazionale complessa e talora incompiuta, della quale l’apparato rende conto. L’edizione, oltre a essere corredata da una Nota al testo, da un Glossario e dagli Indici dei nomi propri, è preceduta da un’Introduzione che presenta i tre testi editi, esponendo le questioni cronologiche che li riguardano e avanzando soluzioni o argomentate proposte al riguardo, nonché illustrando le reciproche relazioni (specialmente serrata e complessa quella fra la satira e la Lettera), con indicazioni circa il contesto più generale dell’attività letteraria di Giraldi entro il quale vengono a iscriversi, e circa quello, in rapida definizione in quel torno di tempo, delle insorgenti sperimentazioni di drammaturgia pastorale.
1985
COMMISSIONE PER I TESTI DI LINGUA
BOLOGNA
C. MOLINARI
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