Durante la visita compiuta a Roma nel 1561, Francesco dei Medici riceve in dono da Pio IV il fusto in granito di una delle colonne colossali che ornavano le terme di Caracalla. Probabilmente sollecitato da Cosimo dei Medici, questo spolium fuori dall’ordinario è al centro di un progetto urbano forse pensato fin dal 1560 in funzione del nuovo assetto del ponte a Santa Trinita, distrutto dalla piena del 1557. Inizialmente la colonna è destinata a sostenere una statua di Cosimo; in un secondo tempo il progetto subisce un’evoluzione, e nel 1565 il fusto viene eretto come parte dell’apparato per il matrimonio di Francesco con Giovanna d’Austria, sostituendo l’effigie del duca con l’allegoria della Giustizia. Di notevole interesse sono anche le vicende legate al difficile trasporto del fusto da Roma a Firenze. Il viaggio, durato quindici mesi, è ricostruibile grazie a un carteggio che intercorre tra Cosimo, Giorgio Vasari, Averardo Serristori e Bartolomeo Ammannati, oltre che da due quaderni di spese che documentano la parte finale del tragitto. Compiuto in parte su una slitta fatta avanzare per mezzo di argani e in parte su imbarcazioni, il viaggio viene diretto a Roma da Nanni di Baccio Bigio e a Firenze da Bartolomeo Ammannati. Ad Ammannati si deve anche l’erezione del fusto in piazza Santa Trinita, all’incrocio di più assi viari, e il progetto del bellissimo piedistallo, della base e del capitello, e della statua in porfido della Giustizia.

Un monumento per Cosimo I de' Medici. La colonna della Giustizia a Firenze / G. Belli. - In: ANNALI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1124-7169. - STAMPA. - 16:(2004), pp. 57-78.

Un monumento per Cosimo I de' Medici. La colonna della Giustizia a Firenze

BELLI, GIANLUCA
2004

Abstract

Durante la visita compiuta a Roma nel 1561, Francesco dei Medici riceve in dono da Pio IV il fusto in granito di una delle colonne colossali che ornavano le terme di Caracalla. Probabilmente sollecitato da Cosimo dei Medici, questo spolium fuori dall’ordinario è al centro di un progetto urbano forse pensato fin dal 1560 in funzione del nuovo assetto del ponte a Santa Trinita, distrutto dalla piena del 1557. Inizialmente la colonna è destinata a sostenere una statua di Cosimo; in un secondo tempo il progetto subisce un’evoluzione, e nel 1565 il fusto viene eretto come parte dell’apparato per il matrimonio di Francesco con Giovanna d’Austria, sostituendo l’effigie del duca con l’allegoria della Giustizia. Di notevole interesse sono anche le vicende legate al difficile trasporto del fusto da Roma a Firenze. Il viaggio, durato quindici mesi, è ricostruibile grazie a un carteggio che intercorre tra Cosimo, Giorgio Vasari, Averardo Serristori e Bartolomeo Ammannati, oltre che da due quaderni di spese che documentano la parte finale del tragitto. Compiuto in parte su una slitta fatta avanzare per mezzo di argani e in parte su imbarcazioni, il viaggio viene diretto a Roma da Nanni di Baccio Bigio e a Firenze da Bartolomeo Ammannati. Ad Ammannati si deve anche l’erezione del fusto in piazza Santa Trinita, all’incrocio di più assi viari, e il progetto del bellissimo piedistallo, della base e del capitello, e della statua in porfido della Giustizia.
2004
16
57
78
G. Belli
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