I sistemi di scansione 3D consentono acquisizioni che per accuratezza, livello di dettaglio, densità e rapidità di esecuzione, sono favorevolmente applicabili nel campo della documentazione e dello studio dei beni architettonici ed archeologici. La progressiva diffusione di queste tecniche di rilevamento ha reso sempre più sfumata la distinzione tra la misura e la sua rappresentazione. La elevata densità di acquisizione sembrerebbe quasi consentire un’esaustiva descrizione dell’oggetto anche senza l’interpolazione indispensabile per restituire continuità ai dati puntuali. Quando però è necessario abbandonare la pur suggestiva nuvola di punti, quasi divenuta paradigma di nuove forme di rappresentazione, per desumere restituzioni grafiche adatte a studi o progetti, non si puo’ prescindere dal confronto con il contenuto informativo degli elaborati tradizionalmente impiegati a tal fine e dalla sostituzione di elementi puntali indifferenziati con elementi vettoriali. Il presente contributo intende illustrare alcune esperienze di rilevamento condotte in ambito archeologico, in occasione delle quali, a partire dai dati acquisiti con scansioni 3D, sono stati sperimentati, valutandone vantaggi e limiti, i molteplici tipi di rappresentazione oggi possibili.

Rappresentazioni per l’archeologia / V. Bonora; A. Spanò; G. Tucci. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI FOTOGRAMMETRIA E TOPOGRAFIA. - ISSN 1721-971X. - STAMPA. - 4/2006:(2006), pp. 61-77.

Rappresentazioni per l’archeologia

BONORA, VALENTINA;TUCCI, GRAZIA
2006

Abstract

I sistemi di scansione 3D consentono acquisizioni che per accuratezza, livello di dettaglio, densità e rapidità di esecuzione, sono favorevolmente applicabili nel campo della documentazione e dello studio dei beni architettonici ed archeologici. La progressiva diffusione di queste tecniche di rilevamento ha reso sempre più sfumata la distinzione tra la misura e la sua rappresentazione. La elevata densità di acquisizione sembrerebbe quasi consentire un’esaustiva descrizione dell’oggetto anche senza l’interpolazione indispensabile per restituire continuità ai dati puntuali. Quando però è necessario abbandonare la pur suggestiva nuvola di punti, quasi divenuta paradigma di nuove forme di rappresentazione, per desumere restituzioni grafiche adatte a studi o progetti, non si puo’ prescindere dal confronto con il contenuto informativo degli elaborati tradizionalmente impiegati a tal fine e dalla sostituzione di elementi puntali indifferenziati con elementi vettoriali. Il presente contributo intende illustrare alcune esperienze di rilevamento condotte in ambito archeologico, in occasione delle quali, a partire dai dati acquisiti con scansioni 3D, sono stati sperimentati, valutandone vantaggi e limiti, i molteplici tipi di rappresentazione oggi possibili.
2006
4/2006
61
77
V. Bonora; A. Spanò; G. Tucci
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