Poesia visiva italiana. Presentazione in ottica comparatistica e con l'intento indagatorio nei confronti della rappresentazione dell'intimità postmoderna. Sembra utile segnalare che il presente lavoro ha avuto la funzione di fissare un punto significativo nell'itinerario interletterario e interculturale percorso sistematicamente in termini bidirezionali (Est/Ovest e Italia/Ungheria). Qui si era presentata l'occasione di intuire, soprattutto, il senso di quella linea di ricerca (per l'appunto bidirezionale) che in effetti ha poi condotto - dalle traduzioni sperimentali (avviate con lo studio dell'opera e del contesto culturale di Attila Jozsef), attraverso le antologie realizzate nell'ambito della rivista "Si Scrive" (nel 1994 d'impianto italo-ungherese, nel 1998 d'interesse italo/centro-est-europeo) - fino al "Teatro dell'Incontro", impostato come poesia italo-ungherese 'in atto', come messa in scena del linguaggio letterario e della traduzione poetica (Accademia d'Ungheria in Roma, 1995). Per poi seguire, dalla fine degli anni novanta, itinerari nella saggistica e nella traduzione saggistica, così come, soprattutto, nella produzione teorica legata all'ontologia sociale della letteratura e della letterarietà, compresa il suo nuovo assetto nel digitale.

La ‘poesia dei significati’: una lanterna magica nel teatro delle parole / B. Tottossy. - In: L'ALTRA EUROPA. - ISSN 1120-0685. - STAMPA. - III/9:(1991), pp. 52-55.

La ‘poesia dei significati’: una lanterna magica nel teatro delle parole

TOTTOSSY, BEATRIX
1991

Abstract

Poesia visiva italiana. Presentazione in ottica comparatistica e con l'intento indagatorio nei confronti della rappresentazione dell'intimità postmoderna. Sembra utile segnalare che il presente lavoro ha avuto la funzione di fissare un punto significativo nell'itinerario interletterario e interculturale percorso sistematicamente in termini bidirezionali (Est/Ovest e Italia/Ungheria). Qui si era presentata l'occasione di intuire, soprattutto, il senso di quella linea di ricerca (per l'appunto bidirezionale) che in effetti ha poi condotto - dalle traduzioni sperimentali (avviate con lo studio dell'opera e del contesto culturale di Attila Jozsef), attraverso le antologie realizzate nell'ambito della rivista "Si Scrive" (nel 1994 d'impianto italo-ungherese, nel 1998 d'interesse italo/centro-est-europeo) - fino al "Teatro dell'Incontro", impostato come poesia italo-ungherese 'in atto', come messa in scena del linguaggio letterario e della traduzione poetica (Accademia d'Ungheria in Roma, 1995). Per poi seguire, dalla fine degli anni novanta, itinerari nella saggistica e nella traduzione saggistica, così come, soprattutto, nella produzione teorica legata all'ontologia sociale della letteratura e della letterarietà, compresa il suo nuovo assetto nel digitale.
1991
III/9
52
55
B. Tottossy
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