Fra gli Italiani che vissero alla corte del re di Polonia Sigismondo Augusto (1548-1572), vi erano più segretari. Due, in particolare, dovevano tenere i rapporti con le corti italiane: il modenese Ludovico Monti e il lucchese Giovan Battista Puccini. Qui si ricostruisce la carriera di Giovan Battista Puccini, che giunse a Cracovia alla metà del Cinquecento e per decenni fu segretario di Sigismondo Augusto. Da lui fu inviato più volte in missione in Italia, e per qualche tempo negli anni Sessanta fu suo agente a Roma. In quella veste ebbe modo di conoscere Blaise de Vigenère, allora segretario dell’ambasciatore francese a Roma. Rientrò in patria nel 1568, e dopo l’elezione di Enrico di Valois al trono di Polonia, nel 1573, cercò senza fortuna di entrare al servizio del giovane figlio di Caterina dei Medici. La carriera di questo lucchese, che all’inizio fu segretario anche di Bona Sforza, offre spunti significativi per indagare alcuni aspetti della diplomazia nell’Europa del Cinquecento.

La carriera di un Lucchese segretario del re di Polonia a metà del Cinquecento / R. Mazzei. - In: ARCHIVIO STORICO ITALIANO. - ISSN 0391-7770. - STAMPA. - CLXIV, disp. III:(2006), pp. 419-456.

La carriera di un Lucchese segretario del re di Polonia a metà del Cinquecento

MAZZEI, RITA
2006

Abstract

Fra gli Italiani che vissero alla corte del re di Polonia Sigismondo Augusto (1548-1572), vi erano più segretari. Due, in particolare, dovevano tenere i rapporti con le corti italiane: il modenese Ludovico Monti e il lucchese Giovan Battista Puccini. Qui si ricostruisce la carriera di Giovan Battista Puccini, che giunse a Cracovia alla metà del Cinquecento e per decenni fu segretario di Sigismondo Augusto. Da lui fu inviato più volte in missione in Italia, e per qualche tempo negli anni Sessanta fu suo agente a Roma. In quella veste ebbe modo di conoscere Blaise de Vigenère, allora segretario dell’ambasciatore francese a Roma. Rientrò in patria nel 1568, e dopo l’elezione di Enrico di Valois al trono di Polonia, nel 1573, cercò senza fortuna di entrare al servizio del giovane figlio di Caterina dei Medici. La carriera di questo lucchese, che all’inizio fu segretario anche di Bona Sforza, offre spunti significativi per indagare alcuni aspetti della diplomazia nell’Europa del Cinquecento.
2006
CLXIV, disp. III
419
456
R. Mazzei
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