L'abitudine di fumare sigarette è il comportamento, tra quelli dannosi per la salute, la cui nocività è più nota nella popolazione, ciò nonostante esso appare ancora ampiamente diffuso. Il fumo di sigaretta è infatti una causa primaria di mortalità e morbilità ed è tra gli adolescenti che solitamente l'abitudine al fumo viene consolidata (Crawford, 2001; Godeau et al., 2002) soprattutto in seguito alle influenze familiari (Jackson et al., 1998) e dei pari (Bonino et al., 1996). Alla luce di questo dato di fatto, risulta importante comprendere quali siano le determinati in grado di spiegare la decisione di cominciare a fumare nei giovani. Obiettivo Il presente studio si propone di individuare se le influenze della famiglia e degli amici, la percezione del rischio, la percezione della propria capacità di controllo del comportamento fumatorio e il livello di autostima e di autoefficacia risultino predittori significativi dell’intenzione di iniziare a fumare in un campione di preadolescenti. Metodo I partecipanti sono 342 studenti delle scuole medie inferiori (età media=12 anni) di cui 178 (52%) maschi e 164 (48%) femmine. 322 (94%) studenti dichiarano di non fumare. Ai partecipanti è stato somministrato un questionario volto a rilevare i dati anagrafici e le variabili di interesse: influenze dei familiari e degli amici rispetto al comportamento oggetto di studio, percezione del rischio e controllo comportamentale percepito (distinguendo tra capacità e difficoltà di riuscire a continuare a non fumare). Il questionario è stato integrato con le versioni italiane della Rosenberg Self-Esteem Scale (Rosenberg, 1965) e della Scala di Autoefficacia Generalizzata (Sibilia, Schwarzer e Jerusalem, 1995). Le analisi statistiche sono state effettuate solo per il gruppo dei non fumatori. Le relazioni tra le variabili di interesse sono state analizzate mediante regressione multipla. Le differenze tra i due sessi sono state calcolate mediante ANOVA. Risultati Dalle analisi statistiche effettuate sembra emergere come l’intenzione di iniziare a fumare nel mese successivo la somministrazione del questionario sia predetta, in modo statisticamente significativo, dal controllo comportamentale percepito. Nello specifico la difficoltà (p<.05) e la capacità (p<.05) di riuscire a continuare a non fumare sembrano essere predittori significativi dell’intenzione comportamentale indagata. In relazione alle influenze sociali, l’intenzione di iniziare a fumare sembra predetta in modo significativo anche dall’abitudine fumatoria dei familiari (p<.05). Differenze statisticamente significative tra i due sessi sembrano emergere in relazione all’importanza attribuita alla famiglia (F=4.78, p<.05) e agli amici (F=7.65, p<.01), alla difficoltà (F=6.55, p<.05) e alla capacità (F=6.48, p<.05) di continuare a non fumare e alla percezione del rischio (F=8.85, p<.01). Discussione e conclusioni In accordo con la letteratura (Jackson et al., 1998) l’intenzione di iniziare a fumare risulta predetta dall’abitudine di fumare dei familiari. La capacità di trattenersi dal fumare e le difficoltà incontrate nel mantenere tale proposito risultano ulteriori predittori significativi dell’intenzione di intraprendere tale comportamento a rischio. Viceversa, a differenza di quanto emerge dall’analisi della letteratura (Bonino et al., 1996), le influenze dei coetanei non sembrano influire in modo significativo sull’intenzione di iniziare a fumare, così come la percezione del rischio non sembra essere ancora un fattore percepito dai partecipanti come rilevante ai fini della decisione di intraprendere tale comportamento nocivo per la propria salute. Sulla base dei risultati emerge quindi la necessità di approntare specifici programmi di promozione della salute allargati all’intero contesto familiare e finalizzati a potenziare nei partecipanti la propria capacità di controllo dell’esecuzione di tale comportamento. Dallo studio si evidenzia inoltre l’importanza di effettuare interventi di prevenzione già in età molto precoci. Riferimenti bibliografici Bonino, S., e Fraczek, A. (1996). Adolescenti e salute. Psicologia contemporanea, 137, 50-57. Crawford, M.A. (2001). Cigarette Smoking and Adolescents: Messages They See and Hear, Public Health Reports, 116 (1), 203-215. Godeau, E., Rahav, G. e Hublet, A. (2002). Tobacco smoking. Health Policy for Children and Adolescents, 4, 63-72. Jackson, C., Henriksen, L., Dikinson, D., Messer, L. e Bridges, S. (1998). A longitudinal study predicting patterns of cigarette smoking in late childhood. Health Education & Behavior, 25(4), 436-447.

L’intenzione di iniziare a fumare in preadolescenza / A. Nerini; F. Nocchi. - STAMPA. - VII Congresso AIP - Sezione di Psicologia Sociale. Comunicazioni:(2006), pp. 349-351. (Intervento presentato al convegno AIP - Associazione Italiana di Psicologia tenutosi a Genova nel 18-20 Settembre).

L’intenzione di iniziare a fumare in preadolescenza

NERINI, AMANDA;
2006

Abstract

L'abitudine di fumare sigarette è il comportamento, tra quelli dannosi per la salute, la cui nocività è più nota nella popolazione, ciò nonostante esso appare ancora ampiamente diffuso. Il fumo di sigaretta è infatti una causa primaria di mortalità e morbilità ed è tra gli adolescenti che solitamente l'abitudine al fumo viene consolidata (Crawford, 2001; Godeau et al., 2002) soprattutto in seguito alle influenze familiari (Jackson et al., 1998) e dei pari (Bonino et al., 1996). Alla luce di questo dato di fatto, risulta importante comprendere quali siano le determinati in grado di spiegare la decisione di cominciare a fumare nei giovani. Obiettivo Il presente studio si propone di individuare se le influenze della famiglia e degli amici, la percezione del rischio, la percezione della propria capacità di controllo del comportamento fumatorio e il livello di autostima e di autoefficacia risultino predittori significativi dell’intenzione di iniziare a fumare in un campione di preadolescenti. Metodo I partecipanti sono 342 studenti delle scuole medie inferiori (età media=12 anni) di cui 178 (52%) maschi e 164 (48%) femmine. 322 (94%) studenti dichiarano di non fumare. Ai partecipanti è stato somministrato un questionario volto a rilevare i dati anagrafici e le variabili di interesse: influenze dei familiari e degli amici rispetto al comportamento oggetto di studio, percezione del rischio e controllo comportamentale percepito (distinguendo tra capacità e difficoltà di riuscire a continuare a non fumare). Il questionario è stato integrato con le versioni italiane della Rosenberg Self-Esteem Scale (Rosenberg, 1965) e della Scala di Autoefficacia Generalizzata (Sibilia, Schwarzer e Jerusalem, 1995). Le analisi statistiche sono state effettuate solo per il gruppo dei non fumatori. Le relazioni tra le variabili di interesse sono state analizzate mediante regressione multipla. Le differenze tra i due sessi sono state calcolate mediante ANOVA. Risultati Dalle analisi statistiche effettuate sembra emergere come l’intenzione di iniziare a fumare nel mese successivo la somministrazione del questionario sia predetta, in modo statisticamente significativo, dal controllo comportamentale percepito. Nello specifico la difficoltà (p<.05) e la capacità (p<.05) di riuscire a continuare a non fumare sembrano essere predittori significativi dell’intenzione comportamentale indagata. In relazione alle influenze sociali, l’intenzione di iniziare a fumare sembra predetta in modo significativo anche dall’abitudine fumatoria dei familiari (p<.05). Differenze statisticamente significative tra i due sessi sembrano emergere in relazione all’importanza attribuita alla famiglia (F=4.78, p<.05) e agli amici (F=7.65, p<.01), alla difficoltà (F=6.55, p<.05) e alla capacità (F=6.48, p<.05) di continuare a non fumare e alla percezione del rischio (F=8.85, p<.01). Discussione e conclusioni In accordo con la letteratura (Jackson et al., 1998) l’intenzione di iniziare a fumare risulta predetta dall’abitudine di fumare dei familiari. La capacità di trattenersi dal fumare e le difficoltà incontrate nel mantenere tale proposito risultano ulteriori predittori significativi dell’intenzione di intraprendere tale comportamento a rischio. Viceversa, a differenza di quanto emerge dall’analisi della letteratura (Bonino et al., 1996), le influenze dei coetanei non sembrano influire in modo significativo sull’intenzione di iniziare a fumare, così come la percezione del rischio non sembra essere ancora un fattore percepito dai partecipanti come rilevante ai fini della decisione di intraprendere tale comportamento nocivo per la propria salute. Sulla base dei risultati emerge quindi la necessità di approntare specifici programmi di promozione della salute allargati all’intero contesto familiare e finalizzati a potenziare nei partecipanti la propria capacità di controllo dell’esecuzione di tale comportamento. Dallo studio si evidenzia inoltre l’importanza di effettuare interventi di prevenzione già in età molto precoci. Riferimenti bibliografici Bonino, S., e Fraczek, A. (1996). Adolescenti e salute. Psicologia contemporanea, 137, 50-57. Crawford, M.A. (2001). Cigarette Smoking and Adolescents: Messages They See and Hear, Public Health Reports, 116 (1), 203-215. Godeau, E., Rahav, G. e Hublet, A. (2002). Tobacco smoking. Health Policy for Children and Adolescents, 4, 63-72. Jackson, C., Henriksen, L., Dikinson, D., Messer, L. e Bridges, S. (1998). A longitudinal study predicting patterns of cigarette smoking in late childhood. Health Education & Behavior, 25(4), 436-447.
2006
AIP - Associazione Italiana di Psicologia. VII Congresso di Psicologia Sociale. Riassunti delle comunicazioni
AIP - Associazione Italiana di Psicologia
Genova
A. Nerini; F. Nocchi
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