Le tre elezioni politiche svoltesi in Italia dall'introduzione dei nuovi sistemi elettorali misti hanno prodotto risultati differenziati tra Camera e Senato. Si è parlato in proposito del rischio di un "Parlamento diviso" con maggioranze diverse nei suoi due rami. Infatti, il rendimento del centro destra in termini di voti (maggioritari) e di seggi è stato costantemente superiore alla Camera rispetto al Senato mentre per il centro sinistra si è verificato l'inverso (quantomeno in termini di seggi). Le cause di questo fenomeno sono da rintracciarsi, in via generale, nelle differenze tra le due camere circa a) le leggi elettorali, b) la struttura della competizione tra candidati, partiti e coalizioni, c) il comportamento di voto. Si tratta di fattori che si connettono inestricabilmente l'uno all'altro, tuttavia tra essi emerge l'importanza rivestita dalla configurazione più "maggioritaria" della legge elettorale del Senato, dal livello di frammentazione delle candidature nei collegi uninominali e dalla conseguente diversa struttura di incentivi rispetto alle scelte di voto.

Un "Parlamento diviso"? Alle origini delle differenze di voti e di seggi tra Camera e Senato / A. Chiaramonte. - In: POLENA. - ISSN 1972-7895. - STAMPA. - 2:(2005), pp. 9-28.

Un "Parlamento diviso"? Alle origini delle differenze di voti e di seggi tra Camera e Senato

CHIARAMONTE, ALESSANDRO
2005

Abstract

Le tre elezioni politiche svoltesi in Italia dall'introduzione dei nuovi sistemi elettorali misti hanno prodotto risultati differenziati tra Camera e Senato. Si è parlato in proposito del rischio di un "Parlamento diviso" con maggioranze diverse nei suoi due rami. Infatti, il rendimento del centro destra in termini di voti (maggioritari) e di seggi è stato costantemente superiore alla Camera rispetto al Senato mentre per il centro sinistra si è verificato l'inverso (quantomeno in termini di seggi). Le cause di questo fenomeno sono da rintracciarsi, in via generale, nelle differenze tra le due camere circa a) le leggi elettorali, b) la struttura della competizione tra candidati, partiti e coalizioni, c) il comportamento di voto. Si tratta di fattori che si connettono inestricabilmente l'uno all'altro, tuttavia tra essi emerge l'importanza rivestita dalla configurazione più "maggioritaria" della legge elettorale del Senato, dal livello di frammentazione delle candidature nei collegi uninominali e dalla conseguente diversa struttura di incentivi rispetto alle scelte di voto.
2005
2
9
28
A. Chiaramonte
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