Il termine mal dell’esca è comprensivo di due malattie ben definite, ciascuna con una propria eziologia, sintomatologia ed epidemiologia: la carie del legno e una tracheomicosi, causata da due funghi tracheomicotici (Phaeomoniella chlamydospora e/o Phaeoacremonium aleophilum) sarebbero responsabili della comparsa dei sintomi a carico delle foglie (“foglie tigrate”). Ne consegue che ad identificarsi con l’esca è la tracheomicosi e non, come si credeva fino a qualche anno fa, la carie bianca del legno. Nell’articolo si pone l’accento sull’importanza delle ferite (di potatura, in particolare, ma anche quelle, ad es., dovute all’eliminazione dei polloni) come via importante di infezione, e sui rischi derivanti dall’utilizzo di materiale di propagazione infetto. La lotta contro l’esca deve quindi cominciare per tempo e deve tenere conto della sua natura tracheomicotica. Infine, si fa un cenno alla situazione ancora confusa che riguarda le specie di Botryosphaeria associate alla vite.
Esca e Malattia di Petri: significato e potenziali fonti di inoculo nei vivai viticoli / G. Surico; L. Mugnai; G. Marchi. - STAMPA. - (2006), pp. 111-121. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale sul Vivaismo Viticolo. Istituto Agrario di San Michele all'Adige, 9-10 ottobre 2006 tenutosi a San Michele all’Adige, nel 9-10 Ottobre 2006).
Esca e Malattia di Petri: significato e potenziali fonti di inoculo nei vivai viticoli
SURICO, GIUSEPPE;MUGNAI, LAURA;MARCHI, GUIDO
2006
Abstract
Il termine mal dell’esca è comprensivo di due malattie ben definite, ciascuna con una propria eziologia, sintomatologia ed epidemiologia: la carie del legno e una tracheomicosi, causata da due funghi tracheomicotici (Phaeomoniella chlamydospora e/o Phaeoacremonium aleophilum) sarebbero responsabili della comparsa dei sintomi a carico delle foglie (“foglie tigrate”). Ne consegue che ad identificarsi con l’esca è la tracheomicosi e non, come si credeva fino a qualche anno fa, la carie bianca del legno. Nell’articolo si pone l’accento sull’importanza delle ferite (di potatura, in particolare, ma anche quelle, ad es., dovute all’eliminazione dei polloni) come via importante di infezione, e sui rischi derivanti dall’utilizzo di materiale di propagazione infetto. La lotta contro l’esca deve quindi cominciare per tempo e deve tenere conto della sua natura tracheomicotica. Infine, si fa un cenno alla situazione ancora confusa che riguarda le specie di Botryosphaeria associate alla vite.File | Dimensione | Formato | |
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