Da sempre interessata al rapporto tra intellettuali e potere, con questo articolo la Turchi, oltre a ricostruire l’intricato percorso editoriale della tragedia composta da Vincenzo Monti, mette in rilievo la funzione da essa svolta in un momento cruciale dell’età napoleonica. In questa prospettiva sono notevolissimi i mutamenti apportati dall’autore al Caio Gracco nel passaggio dalla prima alla seconda edizione. Oltre a ciò, il testo è studiato nei suoi rapporti con la tradizione tragica a lui più o meno vicina, in particolare con le tragedie alfieriane e con il Caïus Gracchus di Marie-Joseph Chénier. Si tratta di un confronto che per un verso consente di cogliere ancor meglio la componente celebrativa dell’opera di Monti e dall’altra diventa occasione per ricostruire un capitolo poco esplorato della ricezione europea di Vittorio Alfieri, ovvero dell’intrinseco legame, anche teorico, tra il teatro del drammaturgo francese e quello del maggiore poeta tragico italiano.

IL CAIO GRACCO DI VINCENZO MONTI TRA ALFIERI E CHENIER / R. TURCHI. - STAMPA. - VINCENZO MONTI E LA FRANCIA:(2006), pp. 111-132. (Intervento presentato al convegno ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA - PARIGI tenutosi a PARIGI nel 24-25 FEBBRAIO 2006).

IL CAIO GRACCO DI VINCENZO MONTI TRA ALFIERI E CHENIER

TURCHI, ROBERTA
2006

Abstract

Da sempre interessata al rapporto tra intellettuali e potere, con questo articolo la Turchi, oltre a ricostruire l’intricato percorso editoriale della tragedia composta da Vincenzo Monti, mette in rilievo la funzione da essa svolta in un momento cruciale dell’età napoleonica. In questa prospettiva sono notevolissimi i mutamenti apportati dall’autore al Caio Gracco nel passaggio dalla prima alla seconda edizione. Oltre a ciò, il testo è studiato nei suoi rapporti con la tradizione tragica a lui più o meno vicina, in particolare con le tragedie alfieriane e con il Caïus Gracchus di Marie-Joseph Chénier. Si tratta di un confronto che per un verso consente di cogliere ancor meglio la componente celebrativa dell’opera di Monti e dall’altra diventa occasione per ricostruire un capitolo poco esplorato della ricezione europea di Vittorio Alfieri, ovvero dell’intrinseco legame, anche teorico, tra il teatro del drammaturgo francese e quello del maggiore poeta tragico italiano.
2006
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA - PARIGI
PARIGI
24-25 FEBBRAIO 2006
R. TURCHI
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