Nel 1753, quando l’edizione fiorentina delle Commedie di Carlo Goldoni giunse al terzo tomo, l’«impressor camerale, vescovile e pubblico» di Pesaro, Nicolò Gavelli, ne avviò una ristampa in formato da saccoccia. Lo studio della Turchi recupera il contesto in cui maturò l’iniziativa, favorita dai fitti rapporti culturali tra il fiorentino Antonio Gori e due illustri esponenti dell’Accademia pesarese: Giambattista Passeri e Annibale degli Abati Olivieri. Momento di grande rilievo per la fortuna a stampa dell’opera goldoniana, l’edizione di Pesaro segnò una svolta decisiva nella polemica del commediografo con il tipografo Bettinelli, come sta a dimostrare la dedica del Bugiardo, espressamente scritta da Goldoni per la Gavelli e finora ignorata dagli studiosi. L’esemplare dei volumi custoditi presso la Biblioteca Statale di Lucca, inoltre, reca a margine delle note manoscritte che hanno permesso di studiare una delle modalità di lettura del teatro goldoniano diffuse tra il pubblico settecentesco. In 1753, when the Florentine edition of Carlo Goldoni's Commedie reached its third volume, the “chamber printer for the bishop and public” of Pesaro, Nicolò Gavelli, made a pocket size reprint. Turchi's study shows the context in which the initiative developed, favoured by the close cultural relations between the Florentine Antonio Gori and two illustrious representatives of the Pescara Academy: Giambattista Passeri and Annibale degli Abati Olivieri. An important moment in the fortunes of the printing of Goldoni's work, the Pesaro edition was a turning point in the polemics of the comedy writer with the printer Bettinelli, as can be seen by the dedication of the Bugiardo, expressly written by Goldoni for Gavelli and hitherto ignored by scholars. The sample of the volumes kept at the State Library of Lucca has, in the margins, handwritten notes which have made it possible to study one of the manners of reading Goldoni's theatre widespread among the eighteenth century public.

L’edizione Gavelli delle «Commedie» di Carlo Goldoni / R. TURCHI. - In: ESPERIENZE LETTERARIE. - ISSN 0392-3495. - STAMPA. - N.S.:(2007), pp. 267-288.

L’edizione Gavelli delle «Commedie» di Carlo Goldoni

TURCHI, ROBERTA
2007

Abstract

Nel 1753, quando l’edizione fiorentina delle Commedie di Carlo Goldoni giunse al terzo tomo, l’«impressor camerale, vescovile e pubblico» di Pesaro, Nicolò Gavelli, ne avviò una ristampa in formato da saccoccia. Lo studio della Turchi recupera il contesto in cui maturò l’iniziativa, favorita dai fitti rapporti culturali tra il fiorentino Antonio Gori e due illustri esponenti dell’Accademia pesarese: Giambattista Passeri e Annibale degli Abati Olivieri. Momento di grande rilievo per la fortuna a stampa dell’opera goldoniana, l’edizione di Pesaro segnò una svolta decisiva nella polemica del commediografo con il tipografo Bettinelli, come sta a dimostrare la dedica del Bugiardo, espressamente scritta da Goldoni per la Gavelli e finora ignorata dagli studiosi. L’esemplare dei volumi custoditi presso la Biblioteca Statale di Lucca, inoltre, reca a margine delle note manoscritte che hanno permesso di studiare una delle modalità di lettura del teatro goldoniano diffuse tra il pubblico settecentesco. In 1753, when the Florentine edition of Carlo Goldoni's Commedie reached its third volume, the “chamber printer for the bishop and public” of Pesaro, Nicolò Gavelli, made a pocket size reprint. Turchi's study shows the context in which the initiative developed, favoured by the close cultural relations between the Florentine Antonio Gori and two illustrious representatives of the Pescara Academy: Giambattista Passeri and Annibale degli Abati Olivieri. An important moment in the fortunes of the printing of Goldoni's work, the Pesaro edition was a turning point in the polemics of the comedy writer with the printer Bettinelli, as can be seen by the dedication of the Bugiardo, expressly written by Goldoni for Gavelli and hitherto ignored by scholars. The sample of the volumes kept at the State Library of Lucca has, in the margins, handwritten notes which have made it possible to study one of the manners of reading Goldoni's theatre widespread among the eighteenth century public.
2007
N.S.
267
288
R. TURCHI
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