Che vuol dire disabile? Vuol dire non abile, ma “non abile” in che cosa? Non abile in tutto, questo è il senso della parola e il pregiudizio che colpisce ancora chi è mancante di “qualcosa”, che però diventa “un tutto”. Il disabile fisico-motorio spesso non riesce a sopperire con la mente e il disabile mentale spesso, quasi mai, riesce a sopperire col corpo. E questo perché? Perché si continua a perpetuare questa dicotomia tra mente e corpo, non riconoscendo la piena integrazione fra questi due elementi e i valori che possono portare, ora prevalendo l’uno, ora prevalendo l’altro, ma sempre insieme. E’ qui che il/la diversamente abile gioca la sua carta più importante, la carta di un valore che spesso noi “diversamente abili normali” tendiamo disconoscere e cioè il messaggio del corpo come linguaggio, come comunicazione, come veicolo di un bisogno di relazione che spesso le parole non sono in grado di esprimere in maniera completa ed efficace. Proviamo a liberare la nostra mente dai pregiudizi e dagli stereotipi della nostra cultura occidentale e cerchiamo, nell’abbraccio di un diversamente abile, quei messaggi e quelle sensazioni sopite che parlano più di tante espressioni verbali, accorciammo la stretta di mano in un contatto più vicino e coinvolgente e sentiremo crollare il confine tra la mente e il corpo, fra l’emozione e il corpo, fra la mente e la relazione con l’altro. E’ la riscoperta di una parte di noi, della parte corporea. Questi i temi analizzati nel testo che si snoda nella riflessione sul corpo e sulle sue potenzialità attraverso numerosi saggi che ci parlano di un mondo che tutti noi dobbiamo imparare a conoscere, a valorizzare, ad interiorizzare. Perciò il volume tratta di danzamovimento terapia ma anche di attività sportiva, di sessualità, ma anche del dolore e della malattia, del corpo ma anche della mente-anima e delle loro intrinseche relazioni, di pensiero, di vissuti e di metodologie d’approccio.

Comunicare con la mente ed il corpo. Un messaggio educativo dai diversamente abili / A. Mannucci. - STAMPA. - (2003), pp. 1-224.

Comunicare con la mente ed il corpo. Un messaggio educativo dai diversamente abili.

MANNUCCI, ANDREA
2003

Abstract

Che vuol dire disabile? Vuol dire non abile, ma “non abile” in che cosa? Non abile in tutto, questo è il senso della parola e il pregiudizio che colpisce ancora chi è mancante di “qualcosa”, che però diventa “un tutto”. Il disabile fisico-motorio spesso non riesce a sopperire con la mente e il disabile mentale spesso, quasi mai, riesce a sopperire col corpo. E questo perché? Perché si continua a perpetuare questa dicotomia tra mente e corpo, non riconoscendo la piena integrazione fra questi due elementi e i valori che possono portare, ora prevalendo l’uno, ora prevalendo l’altro, ma sempre insieme. E’ qui che il/la diversamente abile gioca la sua carta più importante, la carta di un valore che spesso noi “diversamente abili normali” tendiamo disconoscere e cioè il messaggio del corpo come linguaggio, come comunicazione, come veicolo di un bisogno di relazione che spesso le parole non sono in grado di esprimere in maniera completa ed efficace. Proviamo a liberare la nostra mente dai pregiudizi e dagli stereotipi della nostra cultura occidentale e cerchiamo, nell’abbraccio di un diversamente abile, quei messaggi e quelle sensazioni sopite che parlano più di tante espressioni verbali, accorciammo la stretta di mano in un contatto più vicino e coinvolgente e sentiremo crollare il confine tra la mente e il corpo, fra l’emozione e il corpo, fra la mente e la relazione con l’altro. E’ la riscoperta di una parte di noi, della parte corporea. Questi i temi analizzati nel testo che si snoda nella riflessione sul corpo e sulle sue potenzialità attraverso numerosi saggi che ci parlano di un mondo che tutti noi dobbiamo imparare a conoscere, a valorizzare, ad interiorizzare. Perciò il volume tratta di danzamovimento terapia ma anche di attività sportiva, di sessualità, ma anche del dolore e della malattia, del corpo ma anche della mente-anima e delle loro intrinseche relazioni, di pensiero, di vissuti e di metodologie d’approccio.
2003
A. Mannucci
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