Un equivoco duro a morire: il "fiorentino delle persone colte"

È diventato da tempo un luogo comune passivamente ripetuto che Manzoni abbia scritto i Promessi sposi nella lingua dei “fiorentini colti”. In realtà, in linea teorica e conforme alle sue convinzioni più mature, Manzoni non ha mai introdotto distinzioni all’interno un idioma considerato sincronicamente nella sua totalità e organicità di registri. In pratica, le sue scelte linguistiche non si possono circoscrivere a una varietà oggi difficilmente caratterizzabile. ----- Since a long time a majority of scholars have agreed that Manzoni wrote the Promessi sposi in the “cultured Florentine language”. Instead, in accordance with his concept of language as a global entity, Manzoni never introduced any distinctions in an idiom considered as a synchronic unity of registers. In practice, his linguistic choices cannot be ascribed to a hardly definable style.