Ricordo di Luigi Crocetti all’indomani della sua morte (marzo 2007). Descrizione dell’ultimo incontro del 2 marzo 2007, una settimana prima che morisse; abbiamo parlato ancora di sistema (o di non-sistema) bibliotecario nazionale, il tema del congresso AIB del 2007, come se il tempo non si fosse fermato rispetto al congresso di Viareggio del 1987 (da cui scaturirono le “Tesi di Viareggio”), come se il cerchio si chiudesse sul tema centrale della cooperazione e del servizio verso il cittadino, da cui dipendono le scelte e i dettagli sul piano tecnologico e catalografico. Gratitudine per le sue riflessioni originali e mai deferenti a quelle istituzioni per cui aveva lavorato con entusiasmo e competenza, uscendone tuttavia amareggiato e deluso dall’ottusità di una burocrazia insipiente, troppo attenta a se stessa e pochissimo al merito delle questioni, e da politici dall’occhio vitreo, dall’occhio “di chi non comprende” i problemi che pone il bibliotecario; “ma in realtà non è il bibliotecario a non essere capito: è la biblioteca”. Luigi privilegiò sempre il contatto diretto con le persone che condividevano con lui finalità e rigore intellettuale, indipendentemente dal ruolo ricoperto nell’istituzione di appartenenza; in questo senso fu poco burocrate e molto maestro.

Luigi Crocetti: poco burocrate e molto maestro / Mauro Guerrini. - In: AIB NOTIZIE. - ISSN 1120-2521. - STAMPA. - 19:(2007), pp. 3-4.

Luigi Crocetti: poco burocrate e molto maestro

GUERRINI, MAURO
2007

Abstract

Ricordo di Luigi Crocetti all’indomani della sua morte (marzo 2007). Descrizione dell’ultimo incontro del 2 marzo 2007, una settimana prima che morisse; abbiamo parlato ancora di sistema (o di non-sistema) bibliotecario nazionale, il tema del congresso AIB del 2007, come se il tempo non si fosse fermato rispetto al congresso di Viareggio del 1987 (da cui scaturirono le “Tesi di Viareggio”), come se il cerchio si chiudesse sul tema centrale della cooperazione e del servizio verso il cittadino, da cui dipendono le scelte e i dettagli sul piano tecnologico e catalografico. Gratitudine per le sue riflessioni originali e mai deferenti a quelle istituzioni per cui aveva lavorato con entusiasmo e competenza, uscendone tuttavia amareggiato e deluso dall’ottusità di una burocrazia insipiente, troppo attenta a se stessa e pochissimo al merito delle questioni, e da politici dall’occhio vitreo, dall’occhio “di chi non comprende” i problemi che pone il bibliotecario; “ma in realtà non è il bibliotecario a non essere capito: è la biblioteca”. Luigi privilegiò sempre il contatto diretto con le persone che condividevano con lui finalità e rigore intellettuale, indipendentemente dal ruolo ricoperto nell’istituzione di appartenenza; in questo senso fu poco burocrate e molto maestro.
2007
19
3
4
Mauro Guerrini
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