La maggior parte dei materiali fotografici viene oggi caratterizzata tramite l’analisi visiva e la microscopia ottica, utilizzando dei decision trees per identificare e classificare le tecniche ed i materiali utilizzati. Tuttavia, nel caso di materiali particolarmente degradati, queste procedure possono portare a errori e ambiguità; si rende quindi necessaria un’indagine qualitativa e quantitativa più approfondita utilizzando tecniche diagnostiche appropriate. Queste, unite ad uno studio della letteratura storica, permettono di identificare la presenza di materiali specifici, di risalire alle tecniche fotografiche, e di caratterizzare lo stato di degrado dei positivi fotografici. In questo contributo sono stati presi in esame due gruppi di fotografie, realizzate con tecniche diverse e risalenti al periodo 1890-1910. Le foto provengono da un’unica collezione, e sono state quindi conservate nelle medesime condizioni ambientali. Il loro degrado differenziato è quindi dovuto all’impiego delle diverse tecniche di realizzazione. I positivi sono stati studiati mediante tecniche non invasive (FTIR in microriflettanza e ATR, XRF) e micro-invasive (SEM-EDS), e, sulla base delle analisi, sono state formulate alcune ipotesi sul livello del loro degrado.
Caratterizzazione chimico-fisica di positivi fotografici del periodo 1890-1910: degrado e conservazione / B.Cattaneo; D.Chelazzi; R.Giorgi; T.Serena; C.Merlo; P.Baglioni. - STAMPA. - (2007), pp. 573-582. (Intervento presentato al convegno V Congresso Nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation)- Lo Stato dell’Arte 5 tenutosi a Cremona nel 4-6 Ottobre 2007).
Caratterizzazione chimico-fisica di positivi fotografici del periodo 1890-1910: degrado e conservazione
CHELAZZI, DAVID
;GIORGI, RODORICO
;SERENA, TIZIANA
;BAGLIONI, PIERO
2007
Abstract
La maggior parte dei materiali fotografici viene oggi caratterizzata tramite l’analisi visiva e la microscopia ottica, utilizzando dei decision trees per identificare e classificare le tecniche ed i materiali utilizzati. Tuttavia, nel caso di materiali particolarmente degradati, queste procedure possono portare a errori e ambiguità; si rende quindi necessaria un’indagine qualitativa e quantitativa più approfondita utilizzando tecniche diagnostiche appropriate. Queste, unite ad uno studio della letteratura storica, permettono di identificare la presenza di materiali specifici, di risalire alle tecniche fotografiche, e di caratterizzare lo stato di degrado dei positivi fotografici. In questo contributo sono stati presi in esame due gruppi di fotografie, realizzate con tecniche diverse e risalenti al periodo 1890-1910. Le foto provengono da un’unica collezione, e sono state quindi conservate nelle medesime condizioni ambientali. Il loro degrado differenziato è quindi dovuto all’impiego delle diverse tecniche di realizzazione. I positivi sono stati studiati mediante tecniche non invasive (FTIR in microriflettanza e ATR, XRF) e micro-invasive (SEM-EDS), e, sulla base delle analisi, sono state formulate alcune ipotesi sul livello del loro degrado.File | Dimensione | Formato | |
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