E’ ben noto che l’acidità costituisce una grave forma di degrado del materiale cartaceo; essa, infatti, promuove i fenomeni di depolimerizzazione della cellulosa, con conseguente perdita delle tipiche proprietà meccaniche del foglio. I trattamenti di deacidificazione costituiscono pertanto la misura di restauro conservativo più diffusa e studiata. A tutt’oggi, nel campo del restauro del materiale cartaceo, sono impiegati principalmente i trattamenti a base acquosa, la cui applicabilità è limitata solo ed esclusivamente a quei casi in cui si ha la certezza che nessuno dei materiali presenti sull’opera sia idrosolubile. Al fine di superare questo limite, presso il CSGI dell’Università degli Studi di Firenze sono in studio, ormai da alcuni anni, nano-dispersioni in solventi apolari (fluorurati) o a bassa polarità (alcoli), a base di idrossidi di metalli alcalino-terrosi quali magnesio e calcio. Tali dispersioni presentano alcuni vantaggi applicativi, primo fra tutti la buona compatibilità con il materiale cartaceo e con le altre sostanze additive che su di esso sono normalmente presenti. Dopo aver studiato l’applicazione di diverse formulazioni su supporti cartacei di riferimento, in seguito sottoposti ad invecchiamento accelerato per testarne la durabilità, si è passati all’applicazione di tali deacidificanti su opere di rilievo artistico. Nel presente contributo sono riportati i risultati delle prove eseguite sui materiali di riferimento, che sono stati caratterizzati, prima e durante il corso dell’invecchiamento, tramite termogravimetria differenziale e misura di DP.
Titolo: | Deacidificazione di documenti cartacei mediante dispersioni non acquose di nanoparticelle alcaline |
Autori di Ateneo: | |
Autori: | GIORGI, RODORICO; POGGI, GIOVANNA; BAGLIONI, PIERO |
Anno di registrazione: | 2008 |
Titolo del libro: | Lo Stato dell'Arte 6 |
Titolo del congresso: | Atti del VI Congresso Nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation) - Lo Stato dell’Arte 6 |
Luogo del congresso: | Spoleto (Italia) |
Data del congresso: | 2-4 ottobre 2008 |
Abstract: | E’ ben noto che l’acidità costituisce una grave forma di degrado del materiale cartaceo; essa, infatti, promuove i fenomeni di depolimerizzazione della cellulosa, con conseguente perdita delle tipiche proprietà meccaniche del foglio. I trattamenti di deacidificazione costituiscono pertanto la misura di restauro conservativo più diffusa e studiata. A tutt’oggi, nel campo del restauro del materiale cartaceo, sono impiegati principalmente i trattamenti a base acquosa, la cui applicabilità è limitata solo ed esclusivamente a quei casi in cui si ha la certezza che nessuno dei materiali presenti sull’opera sia idrosolubile. Al fine di superare questo limite, presso il CSGI dell’Università degli Studi di Firenze sono in studio, ormai da alcuni anni, nano-dispersioni in solventi apolari (fluorurati) o a bassa polarità (alcoli), a base di idrossidi di metalli alcalino-terrosi quali magnesio e calcio. Tali dispersioni presentano alcuni vantaggi applicativi, primo fra tutti la buona compatibilità con il materiale cartaceo e con le altre sostanze additive che su di esso sono normalmente presenti. Dopo aver studiato l’applicazione di diverse formulazioni su supporti cartacei di riferimento, in seguito sottoposti ad invecchiamento accelerato per testarne la durabilità, si è passati all’applicazione di tali deacidificanti su opere di rilievo artistico. Nel presente contributo sono riportati i risultati delle prove eseguite sui materiali di riferimento, che sono stati caratterizzati, prima e durante il corso dell’invecchiamento, tramite termogravimetria differenziale e misura di DP. |
Handle: | http://hdl.handle.net/2158/342126 |
Appare nelle tipologie: | 4a - Articolo in atti di congresso |
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