Una gestione socialmente responsabile rappresenta per le imprese una leva strategica di grande rilevanza per gli anni a venire. Attraverso il processo di certificazione è possibile mettere in atto strumenti di marketing per rafforzare l’immagine dell’azienda, fidelizzando la clientela e conquistando significativi vantaggi competitivi sulla concorrenza. Peraltro, sempre in un’ottica di responsabilità sociale, è possibile scegliere anche la strada della focalizzazione, concentrando i propri sforzi su alcuni segmenti del mercato particolarmente attenti alle questioni etiche della produzione e del commercio. Anche quando l’azienda decida di non giungere alla certificazione è indubbio che il processo di implementazione della CSR può coadiuvare il management nella comunicazione di una gamma di valori condivisi, migliorando le relazioni industriali, stimolando il personale verso il raggiungimento di obiettivi strategici e, in definitiva, supportando il processo di diffusione della cultura aziendale. Un’altra caratteristica del processo di responsabilizzazione in termini etici della gestione aziendale è data dall’affermarsi del fenomeno dell’investimento socialmente responsabile che costituisce un mercato emergente nell’ambito della finanza mondiale. Se ne deduce che l’opzione strategica della CSR può generare effetti positivi non soltanto sull’immagine dell’azienda e sulla sua redditività, ma anche sulla capacità di reperire finanziamenti sul mercato nazionale ed internazionale. Si innesca così un circolo virtuoso grazie al quale l’impresa è stimolata a migliorare costantemente le proprie performance sociali, poiché «l’attivismo azionario costituisce un’altra grande opzione offerta agli investitori per incitare la direzione delle imprese ad adottare prassi socialmente responsabili». In altri termini, attraverso questo meccanismo gli investitori possono diventare essi stessi giudici delle pratiche gestionali delle aziende, fornendo l’input per meccanismi correttivi attraverso le loro scelte di portafoglio. Al di là di ogni altra considerazione etica sul ruolo che le aziende rivestono all’interno della società e delle moderne economie, sembra opportuno ribadire che la CSR rappresenta in primo luogo una scelta strategica necessaria per consolidare la loro posizione sul mercato e ottenere vantaggi competitivi. Ciò pone l’attenzione sulla distinzione, nota in dottrina, tra i due aspetti dell’etica aziendale: etica strategica ed etica assoluta. Il processo di standardizzazione dei criteri per la definizione di imprese socialmente responsabili investe entrambi gli aspetti, ma è soprattutto sul primo che si concentrano gli interessi del management aziendale. Del resto non sussistono incompatibilità tra perseguimento dell’etica strategica e gestione dell’impresa. Al contrario possono sorgere «conflitti fra ricerca degli obietti di lungo periodo e principi etici: in questi casi anche l’etica assoluta diviene oggetto dell’economia aziendale, ma solo in relazione all’emergere di doveri che generano vincoli alle decisioni.» E’importante ribadire che tali problematiche possono sorgere soltanto nel lungo periodo, «poiché molti contrasti tra fini imprenditoriali ed etica sono più apparenti che reali e, spesso, sono il frutto della miopia temporale di chi gestisce l’azienda.» In conclusione, la CSR rappresenta per l’impresa un impulso strategico (oltre che etico) irrinunciabile, al fine di garantire i fondamentali equilibri dell’organismo aziendale e permettere la creazione di valore economico-sociale per il mercato. Pertanto, nella misura in cui le aziende assumeranno consapevolmente il ruolo di garanti del rispetto delle norme etiche e sociali del lavoro, della produzione e della distribuzione potranno interpretare da protagoniste le future sfide del mercato competitivo.

Il ruolo strategico della responsabilità sociale delle imprese alla luce dei nuovi standard internazionali / G. Manetti. - STAMPA. - Terzo:(2003), pp. 1569-1594. (Intervento presentato al convegno Atti del XXV convegno AIDEA tenutosi a Novara nel 4 e 5 ottobre 2002).

Il ruolo strategico della responsabilità sociale delle imprese alla luce dei nuovi standard internazionali

MANETTI, GIACOMO
2003

Abstract

Una gestione socialmente responsabile rappresenta per le imprese una leva strategica di grande rilevanza per gli anni a venire. Attraverso il processo di certificazione è possibile mettere in atto strumenti di marketing per rafforzare l’immagine dell’azienda, fidelizzando la clientela e conquistando significativi vantaggi competitivi sulla concorrenza. Peraltro, sempre in un’ottica di responsabilità sociale, è possibile scegliere anche la strada della focalizzazione, concentrando i propri sforzi su alcuni segmenti del mercato particolarmente attenti alle questioni etiche della produzione e del commercio. Anche quando l’azienda decida di non giungere alla certificazione è indubbio che il processo di implementazione della CSR può coadiuvare il management nella comunicazione di una gamma di valori condivisi, migliorando le relazioni industriali, stimolando il personale verso il raggiungimento di obiettivi strategici e, in definitiva, supportando il processo di diffusione della cultura aziendale. Un’altra caratteristica del processo di responsabilizzazione in termini etici della gestione aziendale è data dall’affermarsi del fenomeno dell’investimento socialmente responsabile che costituisce un mercato emergente nell’ambito della finanza mondiale. Se ne deduce che l’opzione strategica della CSR può generare effetti positivi non soltanto sull’immagine dell’azienda e sulla sua redditività, ma anche sulla capacità di reperire finanziamenti sul mercato nazionale ed internazionale. Si innesca così un circolo virtuoso grazie al quale l’impresa è stimolata a migliorare costantemente le proprie performance sociali, poiché «l’attivismo azionario costituisce un’altra grande opzione offerta agli investitori per incitare la direzione delle imprese ad adottare prassi socialmente responsabili». In altri termini, attraverso questo meccanismo gli investitori possono diventare essi stessi giudici delle pratiche gestionali delle aziende, fornendo l’input per meccanismi correttivi attraverso le loro scelte di portafoglio. Al di là di ogni altra considerazione etica sul ruolo che le aziende rivestono all’interno della società e delle moderne economie, sembra opportuno ribadire che la CSR rappresenta in primo luogo una scelta strategica necessaria per consolidare la loro posizione sul mercato e ottenere vantaggi competitivi. Ciò pone l’attenzione sulla distinzione, nota in dottrina, tra i due aspetti dell’etica aziendale: etica strategica ed etica assoluta. Il processo di standardizzazione dei criteri per la definizione di imprese socialmente responsabili investe entrambi gli aspetti, ma è soprattutto sul primo che si concentrano gli interessi del management aziendale. Del resto non sussistono incompatibilità tra perseguimento dell’etica strategica e gestione dell’impresa. Al contrario possono sorgere «conflitti fra ricerca degli obietti di lungo periodo e principi etici: in questi casi anche l’etica assoluta diviene oggetto dell’economia aziendale, ma solo in relazione all’emergere di doveri che generano vincoli alle decisioni.» E’importante ribadire che tali problematiche possono sorgere soltanto nel lungo periodo, «poiché molti contrasti tra fini imprenditoriali ed etica sono più apparenti che reali e, spesso, sono il frutto della miopia temporale di chi gestisce l’azienda.» In conclusione, la CSR rappresenta per l’impresa un impulso strategico (oltre che etico) irrinunciabile, al fine di garantire i fondamentali equilibri dell’organismo aziendale e permettere la creazione di valore economico-sociale per il mercato. Pertanto, nella misura in cui le aziende assumeranno consapevolmente il ruolo di garanti del rispetto delle norme etiche e sociali del lavoro, della produzione e della distribuzione potranno interpretare da protagoniste le future sfide del mercato competitivo.
2003
Competizione globale e sviluppo locale tra etica e innovazione.
Atti del XXV convegno AIDEA
Novara
4 e 5 ottobre 2002
G. Manetti
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