Presentato ad un importante Convegno internazionale, questo contributo affronta un tema prediletto da Leonardo Ricci, in gran parte inesplorato dalla storiografia. L’analisi dei quattro organismi cimiteriali, progettati dall’architetto, è preceduta da un approfondimento sul piano dei contenuti (la dialettica vita - morte, in rapporto alla concezione “esistenzialista” della vita, dell’arte e dell’architettura), principalmente attraverso la testimonianza dello stesso Ricci nel suo Anonimo del XX secolo (New York, 1962; Milano, 1965). Dopo i progetti dei cimiteri di Montecatini (1967) e di Scandicci (Firenze,1982-83), entrambi rimasti sulla carta, la trattazione si focalizza su due episodi ‘dimenticati’ del rilevante contributo di Ricci in questo settore, che appartengono al cosiddetto ‘capitolo marchigiano’: il cimitero di Jesi (1984-85), monumentale necropoli moderna, concepita e progettata in funzione del dialogo tra i vivi che i loro defunti, e il progetto dell’incompiuto cimitero di Senigallia (1984-86). Entrambi vengono qui documentati e messi a confronto con l’ausilio di materiali inediti (progetti e plastici) dell’archivio dell’arch. ing. Franco Luminari di Jesi, che assieme all’arch. Silvano Rossini, collaborò con Ricci in quella fase.
Leonardo Ricci: i luoghi del dialogo tra i vivi e i morti / Corinna, Vasic Vatovec. - STAMPA. - 2:(2007), pp. 435-450. (Intervento presentato al convegno Monumental Cemeteries: Knowledge, Conservation, Restyling and Innovation with the support of CICOP-Italy (International Center for the Rehabilitation of the Architectural Heritage) UNESCO's World Heritage Cente(Theatre San Carlo, Modena, Italy, 3-5 May 2006) UNESCO's World Heritage Center (Theatre San Carlo, Modena, Italy, 3-5 May 2006) UNESCO's World Heritage Center tenutosi a Modena nel 3-5 May 2006).
Leonardo Ricci: i luoghi del dialogo tra i vivi e i morti
VASIC VATOVEC, CORINNA
2007
Abstract
Presentato ad un importante Convegno internazionale, questo contributo affronta un tema prediletto da Leonardo Ricci, in gran parte inesplorato dalla storiografia. L’analisi dei quattro organismi cimiteriali, progettati dall’architetto, è preceduta da un approfondimento sul piano dei contenuti (la dialettica vita - morte, in rapporto alla concezione “esistenzialista” della vita, dell’arte e dell’architettura), principalmente attraverso la testimonianza dello stesso Ricci nel suo Anonimo del XX secolo (New York, 1962; Milano, 1965). Dopo i progetti dei cimiteri di Montecatini (1967) e di Scandicci (Firenze,1982-83), entrambi rimasti sulla carta, la trattazione si focalizza su due episodi ‘dimenticati’ del rilevante contributo di Ricci in questo settore, che appartengono al cosiddetto ‘capitolo marchigiano’: il cimitero di Jesi (1984-85), monumentale necropoli moderna, concepita e progettata in funzione del dialogo tra i vivi che i loro defunti, e il progetto dell’incompiuto cimitero di Senigallia (1984-86). Entrambi vengono qui documentati e messi a confronto con l’ausilio di materiali inediti (progetti e plastici) dell’archivio dell’arch. ing. Franco Luminari di Jesi, che assieme all’arch. Silvano Rossini, collaborò con Ricci in quella fase.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
MO06 Vasic.pdf
Accesso chiuso
Tipologia:
Versione finale referata (Postprint, Accepted manuscript)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
8.3 MB
Formato
Adobe PDF
|
8.3 MB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.