Baldacci e la “toscanità minore”

L’intervento (occasionato dal Convegno fiorentino del 2004) prende sinteticamente in esame alcuni saggi che Luigi Baldacci ha dedicato nel corso degli anni agli scrittori toscani dell’Ottocento. Se agli scrittori della macchia considerati in blocco viene imputata, senza possibilità di appello, l’accusa di chiusura provinciale, a Pratesi e Fucini viene dedicato un percorso di lettura più articolato nel tempo e nel giudizio. Tuttavia pur riconoscendo ad entrambi la capacità di aver interpretato la vocazione letteraria in un rapporto strettissimo con la vita della società, raggiungendo alcuni risultati di scrittura importanti che li isolano in positivo dal gruppo dei bozzettisti, Baldacci ne sottolinea, come limite che è individuale ma anche attribuibile alla provenienza geografica, l’inadeguatezza a trasformare l’avvertimento del disagio storico-sociale in coscienza di esso e dunque in comunicazione della verità del reale.