Si espone di seguito il contenuto del contributo specifico dell'autore nel volume da lui curato. Con il ricorso a fonti documentarie inedite e per lo più mai utilizzate prima, si ricostruiscono le fasi della costruzione del castello di S. Angelo a Sieve (poi Pontassieve), nel quadro di una fase tardo-trecentesca di ripresa delle fortificazioni come elemento di controllo del territorio nel quadro delel guerre regionali. La scoperta e l’edizione integrale del ‘libro di spese per la costruzione del castello’ consente non solo di studiare qui la manodopera, le maestranze e i materiali impiegati, ma anche la plaeta degli insediamenti comitatini (popoli) che furono chiamati a contribuire alla costruzione, dando così anche il quadro delle popolazioni per le quali si riteneva che il nuovo castello potesse offrire ricetto in caso di guerra.
"Di costa ove si dice Filicaia". Appunti per la storia di Pontassieve (secoli XIII-XV), in F. Sznura (a cura di), Antica possessione con belli costumi. Due giornate di studio su Lapo da Castiglionchio il Vecchio. Atti del Convegno / F. Sznura. - STAMPA. - (2005), pp. 233-298. (Intervento presentato al convegno Convegno tenutosi a Firenze-Pontassieve).
"Di costa ove si dice Filicaia". Appunti per la storia di Pontassieve (secoli XIII-XV), in F. Sznura (a cura di), Antica possessione con belli costumi. Due giornate di studio su Lapo da Castiglionchio il Vecchio. Atti del Convegno
SZNURA, FRANEK
2005
Abstract
Si espone di seguito il contenuto del contributo specifico dell'autore nel volume da lui curato. Con il ricorso a fonti documentarie inedite e per lo più mai utilizzate prima, si ricostruiscono le fasi della costruzione del castello di S. Angelo a Sieve (poi Pontassieve), nel quadro di una fase tardo-trecentesca di ripresa delle fortificazioni come elemento di controllo del territorio nel quadro delel guerre regionali. La scoperta e l’edizione integrale del ‘libro di spese per la costruzione del castello’ consente non solo di studiare qui la manodopera, le maestranze e i materiali impiegati, ma anche la plaeta degli insediamenti comitatini (popoli) che furono chiamati a contribuire alla costruzione, dando così anche il quadro delle popolazioni per le quali si riteneva che il nuovo castello potesse offrire ricetto in caso di guerra.File | Dimensione | Formato | |
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