Il saggio discute la categoria storiografica di “rivolta”, in genere sociologicamente intesa come sovversione, riformulandola in una nozione estesa a comprendere il continuum di forme conflittuali che caratterizzarono le pratiche politiche del tardo medioevo. L’analisi delle motivazioni dei “rivoltosi” evidenzia come al primo posto nelle loro richieste fosse la contestazione della “cattiva” giustizia, e come le azioni violente potessero costituire azioni politiche “legittime”. Tenendo presente un’ampia casistica a livello europeo, viene condotta un’analisi delle pratiche giudiziarie, delle strategie di conflitto e della negoziazione penale. Questi processi sono interpretati alla luce del rafforzamento degli apparati di controllo dell’ordine pubblico e di amministrazione della giustizia, evidenziando il registro composito di repressione penale e di politica della grazia che i poteri statali attuarono tra XIV e XVI secolo. Il ruolo dei giuristi fu determinante nell’elaborare un discorso dell’ordine, fondato sulle nozioni di rebellio e di seditio, che servì l’affermazione di un comune linguaggio dell’obbedienza promosso dai nuovi poteri.

Politiche giudiziarie e ordine pubblico / A. Zorzi. - STAMPA. - (2008), pp. 381-420. (Intervento presentato al convegno Rivolte urbane e rivolte contadine nell'Europa del Trecento. Un confronto tenutosi a Firenze nel 30 marzo-1 aprile 2006).

Politiche giudiziarie e ordine pubblico

ZORZI, ANDREA
2008

Abstract

Il saggio discute la categoria storiografica di “rivolta”, in genere sociologicamente intesa come sovversione, riformulandola in una nozione estesa a comprendere il continuum di forme conflittuali che caratterizzarono le pratiche politiche del tardo medioevo. L’analisi delle motivazioni dei “rivoltosi” evidenzia come al primo posto nelle loro richieste fosse la contestazione della “cattiva” giustizia, e come le azioni violente potessero costituire azioni politiche “legittime”. Tenendo presente un’ampia casistica a livello europeo, viene condotta un’analisi delle pratiche giudiziarie, delle strategie di conflitto e della negoziazione penale. Questi processi sono interpretati alla luce del rafforzamento degli apparati di controllo dell’ordine pubblico e di amministrazione della giustizia, evidenziando il registro composito di repressione penale e di politica della grazia che i poteri statali attuarono tra XIV e XVI secolo. Il ruolo dei giuristi fu determinante nell’elaborare un discorso dell’ordine, fondato sulle nozioni di rebellio e di seditio, che servì l’affermazione di un comune linguaggio dell’obbedienza promosso dai nuovi poteri.
2008
Rivolte urbane e rivolte contadine nell'Europa del Trecento. Un confronto
Rivolte urbane e rivolte contadine nell'Europa del Trecento. Un confronto
Firenze
30 marzo-1 aprile 2006
A. Zorzi
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