In a «tangle» of thoughts: constructing identity through poetry in the Kagerô nikki The influence of «feminine poetry» (onnauta) on the development of Heian memoir literature has long been highlighted by Japanese scholars, emphasizing the role played by this poetic subgenre in the making of Kagerô nikki’s introspective narration. While still centering on the relationship between poetic tradition and autobiographical writing, this paper explores the author’s uses of poetic conventions as a dialogical means to involve readers in her own self-representation. The recurrence of the «ruinous house» poetic cliché is taken as case in point. Examination of related passages shows that by framing her emotional experience within the familiar motif of ranking weeds, a metaphor for the «proliferation» of worries that mark her conjugal life, Michitsuna’s Mother carefully modulates her inner world into a recognizable scenery, turning the outpour of her distressed thoughts into a socially acceptable self-account. L’influsso della “lirica femminile” (onnauta) sulla “diaristica letteraria” (nikki bungaku) d’epoca Heian, e in particolare sullo sviluppo della prosa introspettiva del Kagerô nikki (Diario di un’effimera, post 974), è un fatto da tempo evidenziato dagli studiosi giapponesi. Pur incentrandosi sul rapporto fra tradizione poetica femminile e scrittura autobiografica, l’articolo affronta il tema della rappresentazione della sfera psichica nel nikki esaminandone i risvolti retorici, e evidenziando le strategie comunicative implicate nell’uso di particolari motivi poetici. Viene analizzato nello specifico l’impiego di un cliché tipico degli onnauta, la “dimora in abbandono” (aretaru yado) invasa da rigoglio vegetale, mostrando come esso venga non solo utilizzato al fine di elaborare una nuova forma di narrazione (il discorso interiore), bensì con lo scopo di veicolare in termini socialmente condivisibili un tema censurabile quale la moltitudine di affanni (o “rigoglio di pensieri”) nella quale l’autrice-protagonista identifica la propria vita coniugale.

In una selva di pensieri: identificarsi e comprendersi attraverso la poesia nel Kagerô nikki / F.Fraccaro. - STAMPA. - Atti del XXXI Convegno di Studi sul Giappone (AISTUGIA. Venezia 20-22 settembre 2007):(2008), pp. 209-221. (Intervento presentato al convegno AISTUGIA).

In una selva di pensieri: identificarsi e comprendersi attraverso la poesia nel Kagerô nikki

FRACCARO, FRANCESCA
2008

Abstract

In a «tangle» of thoughts: constructing identity through poetry in the Kagerô nikki The influence of «feminine poetry» (onnauta) on the development of Heian memoir literature has long been highlighted by Japanese scholars, emphasizing the role played by this poetic subgenre in the making of Kagerô nikki’s introspective narration. While still centering on the relationship between poetic tradition and autobiographical writing, this paper explores the author’s uses of poetic conventions as a dialogical means to involve readers in her own self-representation. The recurrence of the «ruinous house» poetic cliché is taken as case in point. Examination of related passages shows that by framing her emotional experience within the familiar motif of ranking weeds, a metaphor for the «proliferation» of worries that mark her conjugal life, Michitsuna’s Mother carefully modulates her inner world into a recognizable scenery, turning the outpour of her distressed thoughts into a socially acceptable self-account. L’influsso della “lirica femminile” (onnauta) sulla “diaristica letteraria” (nikki bungaku) d’epoca Heian, e in particolare sullo sviluppo della prosa introspettiva del Kagerô nikki (Diario di un’effimera, post 974), è un fatto da tempo evidenziato dagli studiosi giapponesi. Pur incentrandosi sul rapporto fra tradizione poetica femminile e scrittura autobiografica, l’articolo affronta il tema della rappresentazione della sfera psichica nel nikki esaminandone i risvolti retorici, e evidenziando le strategie comunicative implicate nell’uso di particolari motivi poetici. Viene analizzato nello specifico l’impiego di un cliché tipico degli onnauta, la “dimora in abbandono” (aretaru yado) invasa da rigoglio vegetale, mostrando come esso venga non solo utilizzato al fine di elaborare una nuova forma di narrazione (il discorso interiore), bensì con lo scopo di veicolare in termini socialmente condivisibili un tema censurabile quale la moltitudine di affanni (o “rigoglio di pensieri”) nella quale l’autrice-protagonista identifica la propria vita coniugale.
2008
Atti del XXXI Convegno di Studi sul Giappone (AISTUGIA. Venezia 20-22 settembre 2007)
AISTUGIA
F.Fraccaro
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