The linguistic work of Marzolo, professor of Grammar and Comparative Linguistics at the University of Pisa from 1862, is an interesting document of the relation between the general theory of language developed by illuminist scholars and the nineteenth-century historical paradigm of linguistic research. Graziadio Ascoli, the most representative historical linguist in nineteenth-century Italy, considered Marzolo a ʻgenial heterodoxʼ who aimed at defining an universal theory of language that however lacked an adequate scientific base. The methodological weakness indicated by Ascoli seems to us to depend on the fact that the questions and the conceptual points raised by Marzolo take up fundamental aspects of the linguistic reflection of illuminist authors, and this in a period in which the prevailing epistemological perspective was historical in character. On the other hand the approach of Marzolo is characterized by a crucial link with the scientific thought of his time and with the conceptual framework of positivism; in particular, the entire reflection of Marzolo is inspired by a naturalistic perspective in the study of language. This article aims at examining the principal aspects of the linguistic analysis of Marzolo by relating them to the scientific framework of the first half of nineteenth century, especially to the new evolutionist ideas which influenced the domain of natural sciences, anthropology and linguistics. Thus, the conception of linguistic research as ʻphilosophy of historyʼ and as key for the reconstruction of ancient cultures, the question of the origin of language and the debate on language monogenesis vs. polygenesis, are themes that largely emerge in nineteenth-century Italian culture and its scientific milieus, involving influential linguists such as Cattaneo, Biondelli, and subsequently Lignana and others. The work of Marzolo reflects this cultural and scientific context in a very interesting way: in particular, Marzolo maintains a monogenetic approach even if he does not explicitly refer to the Darwinian theory of evolution.************La linguistica di Marzolo, prfessore di Grammatica e Linguistica comparative all’università di Pisa a partire dal 1862, è un documento interessante della relazione fra la teoria generale del linguaggio sviluppata dagli studiosi illuministi e il paradigma storico della ricerca linguistica del diciannovesimo secolo. Graziadio Ascoli, il linguista storico più rappresentativo nell’Italia dell’ottocento, considerava Marzolo un ‘geniale eterodosso’ che mirava a definire una teoria universale del linguaggio che comunque mancava di una base scientifica adeguata. La debolezza metodologica indicata da Ascoli sembra dipendere dal fatto che le questioni e i punti concettuali sollevati da Marzolo assumono aspetti fondamentali della riflessione linguistica degli autori illuministi, questo in un periodo nel quanle la prospettiva epistemologica prevalente era di taglio storico. D’altra parte l’approccio di Marzolo è caratterizzato da un legame essenziale con il pensiero scientifico del suo tempo e con il quadro concettuale del positivismo; in particolare, l’intera riflessione di Marzolo è ispirata a una prospettiva naturalistica nell studio del linguaggio. Questo articolo intende esaminare i principali aspetti dell’analisi linguistica di Marzolo collegandoli a quadro degli interessi scientifici della prima metà del diciannovesimo secolo, specialmente alle nuove idee evoluzioniste che influenzavano il dominio delle scienze naturali, dell’antropologia e della linguistica. Così, la concezione della ricerca linguistica come ‘filosofia della storia’ e come chiave per la ricostruzione delle antiche culture, la questione dell’origine del linguaggio e il dibattito su monogenesi/ poligenesi del linguaggio, sono temi che emergono largamente nella cultura italiana e nei suoi ambienti scientifici nell’ottocento, coinvolgendo i principali linguisti come Cattaneo , Biondelli, e successivamente Lignana e altri. Il lavoro di Marzolo riflette questo contesto scientifico e culturale in un modo molto interessante: in particolare, Marzolo sostiene un approccio monogenetico anche se non si riferisce esplicitamente alla teoria darwiniana dell’evoluzione.

La linguistica di Paolo Marzolo e il pensiero scientifico del suo tempo / L. Savoia. - In: STUDI ITALIANI DI LINGUISTICA TEORICA E APPLICATA. - ISSN 0390-6809. - STAMPA. - 37, 3:(2008), pp. 511-548.

La linguistica di Paolo Marzolo e il pensiero scientifico del suo tempo

SAVOIA, LEONARDO MARIA
2008

Abstract

The linguistic work of Marzolo, professor of Grammar and Comparative Linguistics at the University of Pisa from 1862, is an interesting document of the relation between the general theory of language developed by illuminist scholars and the nineteenth-century historical paradigm of linguistic research. Graziadio Ascoli, the most representative historical linguist in nineteenth-century Italy, considered Marzolo a ʻgenial heterodoxʼ who aimed at defining an universal theory of language that however lacked an adequate scientific base. The methodological weakness indicated by Ascoli seems to us to depend on the fact that the questions and the conceptual points raised by Marzolo take up fundamental aspects of the linguistic reflection of illuminist authors, and this in a period in which the prevailing epistemological perspective was historical in character. On the other hand the approach of Marzolo is characterized by a crucial link with the scientific thought of his time and with the conceptual framework of positivism; in particular, the entire reflection of Marzolo is inspired by a naturalistic perspective in the study of language. This article aims at examining the principal aspects of the linguistic analysis of Marzolo by relating them to the scientific framework of the first half of nineteenth century, especially to the new evolutionist ideas which influenced the domain of natural sciences, anthropology and linguistics. Thus, the conception of linguistic research as ʻphilosophy of historyʼ and as key for the reconstruction of ancient cultures, the question of the origin of language and the debate on language monogenesis vs. polygenesis, are themes that largely emerge in nineteenth-century Italian culture and its scientific milieus, involving influential linguists such as Cattaneo, Biondelli, and subsequently Lignana and others. The work of Marzolo reflects this cultural and scientific context in a very interesting way: in particular, Marzolo maintains a monogenetic approach even if he does not explicitly refer to the Darwinian theory of evolution.************La linguistica di Marzolo, prfessore di Grammatica e Linguistica comparative all’università di Pisa a partire dal 1862, è un documento interessante della relazione fra la teoria generale del linguaggio sviluppata dagli studiosi illuministi e il paradigma storico della ricerca linguistica del diciannovesimo secolo. Graziadio Ascoli, il linguista storico più rappresentativo nell’Italia dell’ottocento, considerava Marzolo un ‘geniale eterodosso’ che mirava a definire una teoria universale del linguaggio che comunque mancava di una base scientifica adeguata. La debolezza metodologica indicata da Ascoli sembra dipendere dal fatto che le questioni e i punti concettuali sollevati da Marzolo assumono aspetti fondamentali della riflessione linguistica degli autori illuministi, questo in un periodo nel quanle la prospettiva epistemologica prevalente era di taglio storico. D’altra parte l’approccio di Marzolo è caratterizzato da un legame essenziale con il pensiero scientifico del suo tempo e con il quadro concettuale del positivismo; in particolare, l’intera riflessione di Marzolo è ispirata a una prospettiva naturalistica nell studio del linguaggio. Questo articolo intende esaminare i principali aspetti dell’analisi linguistica di Marzolo collegandoli a quadro degli interessi scientifici della prima metà del diciannovesimo secolo, specialmente alle nuove idee evoluzioniste che influenzavano il dominio delle scienze naturali, dell’antropologia e della linguistica. Così, la concezione della ricerca linguistica come ‘filosofia della storia’ e come chiave per la ricostruzione delle antiche culture, la questione dell’origine del linguaggio e il dibattito su monogenesi/ poligenesi del linguaggio, sono temi che emergono largamente nella cultura italiana e nei suoi ambienti scientifici nell’ottocento, coinvolgendo i principali linguisti come Cattaneo , Biondelli, e successivamente Lignana e altri. Il lavoro di Marzolo riflette questo contesto scientifico e culturale in un modo molto interessante: in particolare, Marzolo sostiene un approccio monogenetico anche se non si riferisce esplicitamente alla teoria darwiniana dell’evoluzione.
2008
37, 3
511
548
L. Savoia
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