Dal 2005 al 2007 sono state condotte indagini sulla biologia e sui danni della Fillossera della quercia (Phylloxera quercus B. de Fonsc.) su lecci presenti in due giardini ubicati nel centro storico di Firenze e di Barberino Val d'Elsa e in un'area periurbana in località Galluzzo (Firenze). Analoghi rilievi sono stati condotti su lecci presenti in un piccolo nucleo misto di conifere e latifoglie presso l'Azienda di Montepaldi (in comune di San Casciano Val di Pesa), così da poter confrontare l'andamento del ciclo di sviluppo dell'afide e l'entità dei danni causati alle foglie del leccio in contesti diversi per tipologia e destinazione d'uso. Dall'inizio della primavera alla fine dell'estate, a cadenze prestabilite, sono stati effettuati i rilievi in campo e sono stati raccolti campioni da esaminare in laboratorio. Durante il periodo di studio i livelli di infestazione più elevati si sono registrati nel 2006 sui lecci presenti nel bosco misto di Montepaldi, dove il 91% delle foglie esaminate è risultato danneggiato. Nell’area urbana e in quella periurbana di Firenze si è registrato un decremento dell'infestazione dal 2006 al 2007, mentre a Barberino Val d'Elsa la densità di popolazione della fillossera si è mantenuta a livelli pressoché costanti. Per quanto riguarda la superficie fogliare danneggiata dalla fillossera, solo il 4,69% delle foglie esaminate è risultato incluso nella classe di danno più elevata (danno esteso ad oltre il 60% della superficie fogliare). Le infestazioni riscontrate nel corso delle indagini hanno avuto una modesta incidenza sullo stato generale delle piante, dato che le foglie seriamente compromesse sono risultate poco rappresentate rispetto a quelle ancora in grado di assicurare le loro funzioni fisiologiche. Tuttavia, in ambienti urbani e periurbani, a differenza di quanto si verifica sulle querce che vegetano in formazioni boschive, anche la presenza di poche necrosi può compromettere la funzione estetico-ornamentale dei lecci. Ancora più serio appare il problema se si tiene presente che, trattandosi di piante a foglia persistente, le ripercussioni degli attacchi si mantengono evidenti anche negli anni successivi, con effetto di accumulo nel tempo

La fillossera su lecci di ambienti urbani e periurbani nel comprensorio fiorentino / Croci F.; Benassai D.; Marchi M.; Panzavolta T.; Niccoli A.; Tiberi R.. - STAMPA. - (2009), pp. 297-297. (Intervento presentato al convegno XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia tenutosi a Ancona nel 15-18 Giugno 2009).

La fillossera su lecci di ambienti urbani e periurbani nel comprensorio fiorentino

Marchi M.;PANZAVOLTA, TIZIANA;TIBERI, RIZIERO
2009

Abstract

Dal 2005 al 2007 sono state condotte indagini sulla biologia e sui danni della Fillossera della quercia (Phylloxera quercus B. de Fonsc.) su lecci presenti in due giardini ubicati nel centro storico di Firenze e di Barberino Val d'Elsa e in un'area periurbana in località Galluzzo (Firenze). Analoghi rilievi sono stati condotti su lecci presenti in un piccolo nucleo misto di conifere e latifoglie presso l'Azienda di Montepaldi (in comune di San Casciano Val di Pesa), così da poter confrontare l'andamento del ciclo di sviluppo dell'afide e l'entità dei danni causati alle foglie del leccio in contesti diversi per tipologia e destinazione d'uso. Dall'inizio della primavera alla fine dell'estate, a cadenze prestabilite, sono stati effettuati i rilievi in campo e sono stati raccolti campioni da esaminare in laboratorio. Durante il periodo di studio i livelli di infestazione più elevati si sono registrati nel 2006 sui lecci presenti nel bosco misto di Montepaldi, dove il 91% delle foglie esaminate è risultato danneggiato. Nell’area urbana e in quella periurbana di Firenze si è registrato un decremento dell'infestazione dal 2006 al 2007, mentre a Barberino Val d'Elsa la densità di popolazione della fillossera si è mantenuta a livelli pressoché costanti. Per quanto riguarda la superficie fogliare danneggiata dalla fillossera, solo il 4,69% delle foglie esaminate è risultato incluso nella classe di danno più elevata (danno esteso ad oltre il 60% della superficie fogliare). Le infestazioni riscontrate nel corso delle indagini hanno avuto una modesta incidenza sullo stato generale delle piante, dato che le foglie seriamente compromesse sono risultate poco rappresentate rispetto a quelle ancora in grado di assicurare le loro funzioni fisiologiche. Tuttavia, in ambienti urbani e periurbani, a differenza di quanto si verifica sulle querce che vegetano in formazioni boschive, anche la presenza di poche necrosi può compromettere la funzione estetico-ornamentale dei lecci. Ancora più serio appare il problema se si tiene presente che, trattandosi di piante a foglia persistente, le ripercussioni degli attacchi si mantengono evidenti anche negli anni successivi, con effetto di accumulo nel tempo
2009
Proceedings XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia
XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia
Ancona
Croci F.; Benassai D.; Marchi M.; Panzavolta T.; Niccoli A.; Tiberi R.
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