Il lavoro trae spunto dalla sentenza della Corte di cassazione, sez. III penale, c.c. 7 maggio 2009 (dep. 9 giugno 2009), n. 23829, Proc. Rep. presso il Tribunale di Sassari c. Ibba Silvio, per enucleare talune criticità nell'ambito dei rapporti tra diritto penale interno e diritto dell'Unione europea. Le perplessità si appuntano sia sui presupposti della ritenuta mancanza di conformità alle prescrizioni comunitarie delle indicazioni di tolleranza per la pesca del novellame previste dalla regolamentazione nazionale, sia, soprattutto, sugli effetti conseguenti all’opzione favorevole alla disapplicazione giudiziale, quale rimedio per ovviare alla supposta violazione della disciplina europea. Nel caso di specie, infatti, il preteso recupero della legalità comunitaria, attraverso la declaratoria di inefficacia della normativa interna con essa contrastante, ha determinato la dilatazione in malam partem della responsabilità penale, in violazione della garanzia costituzionale della riserva di legge, parimenti recepita dall’art. 7 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), con significative ripercussioni anche sul principio di colpevolezza operativo in materia.
La disciplina penale del “novellame” incappa nella rete del diritto comunitario, ma rischia di violare principi costituzionali aventi rilevanza anche nella CEDU / Paonessa, Caterina. - In: D & G. DIRITTO & GIUSTIZIA. - ISSN 1590-9255. - ELETTRONICO. - Diritto e Giustizi@ - Il quotidiano di informazione giuridica, del 1° agosto 2009:(2009), pp. 0-0.
La disciplina penale del “novellame” incappa nella rete del diritto comunitario, ma rischia di violare principi costituzionali aventi rilevanza anche nella CEDU
PAONESSA, CATERINA
2009
Abstract
Il lavoro trae spunto dalla sentenza della Corte di cassazione, sez. III penale, c.c. 7 maggio 2009 (dep. 9 giugno 2009), n. 23829, Proc. Rep. presso il Tribunale di Sassari c. Ibba Silvio, per enucleare talune criticità nell'ambito dei rapporti tra diritto penale interno e diritto dell'Unione europea. Le perplessità si appuntano sia sui presupposti della ritenuta mancanza di conformità alle prescrizioni comunitarie delle indicazioni di tolleranza per la pesca del novellame previste dalla regolamentazione nazionale, sia, soprattutto, sugli effetti conseguenti all’opzione favorevole alla disapplicazione giudiziale, quale rimedio per ovviare alla supposta violazione della disciplina europea. Nel caso di specie, infatti, il preteso recupero della legalità comunitaria, attraverso la declaratoria di inefficacia della normativa interna con essa contrastante, ha determinato la dilatazione in malam partem della responsabilità penale, in violazione della garanzia costituzionale della riserva di legge, parimenti recepita dall’art. 7 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), con significative ripercussioni anche sul principio di colpevolezza operativo in materia.File | Dimensione | Formato | |
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