L’impiego nelle costruzioni e nelle infrastrutture rurali dei materiali che in questo lavoro, per semplicità, vengono chiamati “naturali” pur con la consapevolezza che, a rigore, il termine è assai generico e dunque, se non accompagnato da una esauriente spiegazione, si presta ad essere equivocato, conduce ad una serie di risparmi energetici che possono raggiungere valori più o meno elevati, ma comunque sempre significativi. Questi materiali possono essere di tipo tradizionale quali la pietra, il legno massiccio, le canne di vario tipo, le stipe, la ramaglia, la paglia, o relativamente nuovi per la Toscana, quali i mattoni in terra cruda, la terra compressa. Si intende qui per “materiale naturale locale” quello nel quale la distanza “energetica” fra la materia prima ed il semilavorato pronto all’impiego è ridotta ai minimi termini, sia con riferimento ai processi di trasformazione, sia per quanto è relativo ai trasporti e allo smaltimento al termine dei cicli di vita. Tutti questi materiali sono di antichissimo uso, in particolare nelle costruzioni agricole. Ma il lavoro non vuole occuparsi del recupero storico-filologico di sapienze, tradizioni, riti e vestigia del passato: vuole, invece, attualizzare l’utilizzo di questi materiali, poggiandolo su solide basi tecnico-scientifiche e rendendolo tecnicamente corretto e ripetibile. Dunque questo lavoro individua le più opportune e convenienti combinazioni, o “accoppiamenti” fra i vari materiali e i vari “componenti” delle costruzioni agricole, al fine di dar luogo ad una caratterizzazione tecnica relativa alle peculiari proprietà dei materiali locali, e ad una definizione razionale e sistematica dei processi produttivi e costruttivi. Ciò consente di redigere disciplinari tecnici e progettazioni esecutive esemplificative, tali da consentire il pratico utilizzo di questi materiali anche a quanti non siano in possesso di specifiche conoscenze tecnico-scientifiche; in questo modo è possibile contribuire all’effettivo instaurarsi di filiere complete, dall’estrazione della materia prima all’utilizzo finale.

Razionalizzazione ed ingegnerizzazione dell’utilizzo di materiali naturali locali per l’impiego in costruzioni ed infrastrutture in ambiente agricolo e periurbano toscano / Barbari, M.; Conti, L.; Sorbetti Guerri, F.; Pini, L.. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno Atti IX Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria tenutosi a Ischia Porto nel 12-16 settembre 2009).

Razionalizzazione ed ingegnerizzazione dell’utilizzo di materiali naturali locali per l’impiego in costruzioni ed infrastrutture in ambiente agricolo e periurbano toscano

BARBARI, MATTEO;CONTI, LEONARDO;SORBETTI GUERRI, FRANCESCO;PINI, LORENZO
2009

Abstract

L’impiego nelle costruzioni e nelle infrastrutture rurali dei materiali che in questo lavoro, per semplicità, vengono chiamati “naturali” pur con la consapevolezza che, a rigore, il termine è assai generico e dunque, se non accompagnato da una esauriente spiegazione, si presta ad essere equivocato, conduce ad una serie di risparmi energetici che possono raggiungere valori più o meno elevati, ma comunque sempre significativi. Questi materiali possono essere di tipo tradizionale quali la pietra, il legno massiccio, le canne di vario tipo, le stipe, la ramaglia, la paglia, o relativamente nuovi per la Toscana, quali i mattoni in terra cruda, la terra compressa. Si intende qui per “materiale naturale locale” quello nel quale la distanza “energetica” fra la materia prima ed il semilavorato pronto all’impiego è ridotta ai minimi termini, sia con riferimento ai processi di trasformazione, sia per quanto è relativo ai trasporti e allo smaltimento al termine dei cicli di vita. Tutti questi materiali sono di antichissimo uso, in particolare nelle costruzioni agricole. Ma il lavoro non vuole occuparsi del recupero storico-filologico di sapienze, tradizioni, riti e vestigia del passato: vuole, invece, attualizzare l’utilizzo di questi materiali, poggiandolo su solide basi tecnico-scientifiche e rendendolo tecnicamente corretto e ripetibile. Dunque questo lavoro individua le più opportune e convenienti combinazioni, o “accoppiamenti” fra i vari materiali e i vari “componenti” delle costruzioni agricole, al fine di dar luogo ad una caratterizzazione tecnica relativa alle peculiari proprietà dei materiali locali, e ad una definizione razionale e sistematica dei processi produttivi e costruttivi. Ciò consente di redigere disciplinari tecnici e progettazioni esecutive esemplificative, tali da consentire il pratico utilizzo di questi materiali anche a quanti non siano in possesso di specifiche conoscenze tecnico-scientifiche; in questo modo è possibile contribuire all’effettivo instaurarsi di filiere complete, dall’estrazione della materia prima all’utilizzo finale.
2009
Ricerca e innovazione nell'ingegneria dei biosistemi agro-territoriali
Atti IX Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria
Ischia Porto
12-16 settembre 2009
Barbari, M.; Conti, L.; Sorbetti Guerri, F.; Pini, L.
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