Questa applicazione di cartografia numerica a grande scala si inquadra nel tema più generale di predisposizione di un sistema informativo territoriale finalizzato al progetto di conservazione dei Centri Storici. Nel corso degli ultimi vent'anni si è assistito ad un approccio assai diversificato alla progettazione ed alla attuazione di Piani di Recupero e Piani Particolareggiati con metodologie analitiche e dati fra loro non confrontabili. La ricerca ha conseguito l’obiettivo di individuare e analizzare i parametri e le procedure per rendere più agevole l’acquisizione e la raccolta dei dati conoscitivi. Sul piano operativo e ricorrendo alla tecnologia GIS, si è costituita una banca dati dello stato di fatto e delle trasformazioni subite dal tessuto urbano di alcuni centri antichi, assunti come casi esemplificativi, per una gestione avanzata dei piani di conservazione e recupero. Sulla base di uno schema logico-concettuale, sviluppato in una fase di progettazione comune, ogni unità operativa del gruppo di ricerca ha approfondito alcune tematiche. L’applicazione a concreti casi di studio ne ha permesso poi la verifica della metodologia applicata. Lo studio della cartografia di base del sistema informativo e l’analisi della consistenza strutturale dei tessuti edilizi, con la conseguente mappatura delle modifiche per l’impostazione e la gestione dei programmi di recupero, è stato applicato, come caso campione, al nucleo storico di Certaldo Alto (Fig.1,2), un antico borgo della Valdelsa ai confini tra la provincia di Firenze e di Siena. La motivazione che ha indotto a privilegiare Certaldo Alto, oltre al fatto che fa parte di quei nuclei storici meno compromessi dalle massicce trasformazioni innescate dallo sviluppo insediativo del secondo dopoguerra, è da ascrivere principalmente all’esistenza di un piano particolareggiato di restauro conservativo redatto negli anni 1972-1974 e conseguentemente di una documentazione, relativa agli stessi anni, che è stata assunta come punto di partenza, configurando il sistema in modo da simularne l’esistenza nella fase di Progettazione del Piano.
Rilievo urbano numerico: uno studio sul centro antico di Certaldo / B. Astori; F. Guzzetti; G. Tucci. - STAMPA. - (2001), pp. 15-23. (Intervento presentato al convegno Rilievo e forma urbana. Il disegno dei portici. Il disegno della città tenutosi a Torino nel 6-7 dicembre 2001).
Rilievo urbano numerico: uno studio sul centro antico di Certaldo
TUCCI, GRAZIA
2001
Abstract
Questa applicazione di cartografia numerica a grande scala si inquadra nel tema più generale di predisposizione di un sistema informativo territoriale finalizzato al progetto di conservazione dei Centri Storici. Nel corso degli ultimi vent'anni si è assistito ad un approccio assai diversificato alla progettazione ed alla attuazione di Piani di Recupero e Piani Particolareggiati con metodologie analitiche e dati fra loro non confrontabili. La ricerca ha conseguito l’obiettivo di individuare e analizzare i parametri e le procedure per rendere più agevole l’acquisizione e la raccolta dei dati conoscitivi. Sul piano operativo e ricorrendo alla tecnologia GIS, si è costituita una banca dati dello stato di fatto e delle trasformazioni subite dal tessuto urbano di alcuni centri antichi, assunti come casi esemplificativi, per una gestione avanzata dei piani di conservazione e recupero. Sulla base di uno schema logico-concettuale, sviluppato in una fase di progettazione comune, ogni unità operativa del gruppo di ricerca ha approfondito alcune tematiche. L’applicazione a concreti casi di studio ne ha permesso poi la verifica della metodologia applicata. Lo studio della cartografia di base del sistema informativo e l’analisi della consistenza strutturale dei tessuti edilizi, con la conseguente mappatura delle modifiche per l’impostazione e la gestione dei programmi di recupero, è stato applicato, come caso campione, al nucleo storico di Certaldo Alto (Fig.1,2), un antico borgo della Valdelsa ai confini tra la provincia di Firenze e di Siena. La motivazione che ha indotto a privilegiare Certaldo Alto, oltre al fatto che fa parte di quei nuclei storici meno compromessi dalle massicce trasformazioni innescate dallo sviluppo insediativo del secondo dopoguerra, è da ascrivere principalmente all’esistenza di un piano particolareggiato di restauro conservativo redatto negli anni 1972-1974 e conseguentemente di una documentazione, relativa agli stessi anni, che è stata assunta come punto di partenza, configurando il sistema in modo da simularne l’esistenza nella fase di Progettazione del Piano.File | Dimensione | Formato | |
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