Da parecchi anni ormai mi chiedo perché, in Italia, le donne abbiano perso fino alla coscienza dei loro diritti – rispetto alle indicazioni delle Nazioni Unite o al modello di relazioni di genere proposta dall’Unione Europea. Questa drammatica regressione assume diverse forme che vanno infatti dal controllo sulla sfera riproduttiva esercitato dalla Chiesa (rifiuto della contraccezione, riproduzione assistita al di fuori del controllo della donna, attacco alla libera scelta della donna rispetto all’aborto) all’esibizione vergognosa del corpo femminile come oggetto del piacere maschile nelle televisioni Mediaset, ma anche RAI; dal linguaggio da postribolo di dirigenti politici – ce l’abbiamo duro – alla scelta delle donne politiche tra veline e attricette sulla base del loro aspetto e non delle loro competenze. La dominazione maschile è assicurata dal mantenimento del ruolo maschile nella sfera del potere (religioso e politico), mentre il godimento del corpo nudo delle donne suggerisce una libertà sessuale interpretata a vantaggio del maschio. In un contesto come questo, è estremamente importante guardare altrove, uscire dal provincialismo e dalle parocchiette del nostro paese, verso quel mondo globale, dove s’intrecciano situazioni orribili con altre piene di promesse per un cambiamento della condizione femminile. L’obiettivo del volume è infatti la messa in discussione di luoghi comuni e stereotipi di genere intrecciati con stereotipi di tipo culturalista, per evidenziare la varietà delle esperienze di cui oggi sono protagoniste le donne da un capo all’altro del pianeta, e la valorizzazione della dimensione partecipativa da parte delle donne in diversi ambiti-culturali, educativi, sociali, politici ed economici. Inoltre, il volume vorrebbe offrire dei materiali per riflettere su un possibile femminismo multiculturale e globale, in una fase senz’altro complessa per il movimento delle donne.

Genere e Globalizzazione / G. Campani. - STAMPA. - (2010), pp. 13-355.

Genere e Globalizzazione

CAMPANI, GIOVANNA
2010

Abstract

Da parecchi anni ormai mi chiedo perché, in Italia, le donne abbiano perso fino alla coscienza dei loro diritti – rispetto alle indicazioni delle Nazioni Unite o al modello di relazioni di genere proposta dall’Unione Europea. Questa drammatica regressione assume diverse forme che vanno infatti dal controllo sulla sfera riproduttiva esercitato dalla Chiesa (rifiuto della contraccezione, riproduzione assistita al di fuori del controllo della donna, attacco alla libera scelta della donna rispetto all’aborto) all’esibizione vergognosa del corpo femminile come oggetto del piacere maschile nelle televisioni Mediaset, ma anche RAI; dal linguaggio da postribolo di dirigenti politici – ce l’abbiamo duro – alla scelta delle donne politiche tra veline e attricette sulla base del loro aspetto e non delle loro competenze. La dominazione maschile è assicurata dal mantenimento del ruolo maschile nella sfera del potere (religioso e politico), mentre il godimento del corpo nudo delle donne suggerisce una libertà sessuale interpretata a vantaggio del maschio. In un contesto come questo, è estremamente importante guardare altrove, uscire dal provincialismo e dalle parocchiette del nostro paese, verso quel mondo globale, dove s’intrecciano situazioni orribili con altre piene di promesse per un cambiamento della condizione femminile. L’obiettivo del volume è infatti la messa in discussione di luoghi comuni e stereotipi di genere intrecciati con stereotipi di tipo culturalista, per evidenziare la varietà delle esperienze di cui oggi sono protagoniste le donne da un capo all’altro del pianeta, e la valorizzazione della dimensione partecipativa da parte delle donne in diversi ambiti-culturali, educativi, sociali, politici ed economici. Inoltre, il volume vorrebbe offrire dei materiali per riflettere su un possibile femminismo multiculturale e globale, in una fase senz’altro complessa per il movimento delle donne.
2010
G. Campani
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