The Romito Cave has its entrance at 275m above sea level, about 25 km from the Tyrrhenian coast of Calabria, southern Italy. New archaeological excavation performed since 2000 has revealed a sedimentary succession spanning the record of Gravettian to Late Epigravettian cultures (Late Pleistocene). The present study focuses on the lower part (2.5m thick) of the succession, where three main unconformity-bounded stratigraphic units have been recognised (labelled RM1–3). Each unit consists of water-lain deposits indicating high- to low-competence flow, capped with anthropogenic deposits. The gradual deactivation and reactivation of the water drainage between 23.000 and 16.000 cal. a BP is correlated with regional precipitation changes due to the onset of dry climatic conditions of the Last Glacial Maximum. However, the deactivation of cave drainage after the deposition of unit RM3, around 15.400 cal. a BP, deviates from the regional hydrological trend of progressively increasing water discharges and is attributed to the drainage cut-off by probable cave wall collapses. La Grotta del Romito si apre a 275m sul livello del mare, a circa 25 km dalla costa tirrenica della Calabria. Nuovi scavi archeologici eseguiti a partire dal 2000 hanno rivelato una successione sedimentaria riferibile al Gravettiano e all'Epigravettiano. Il presente studio si concentra sulla parte inferiore (2,5 m di spessore) della successione, dove sono state riconosciute tre principali unità stratigrafiche (denominate RM1-3). Ogni unità è costituita di depositi dovuti all'apporto idrico, ricoperti da depositi di origine antropica. Il fenomeno di disattivazione graduale e riattivazione del drenaggio dell'acqua tra 23 e 16.000 anni cal. BP è correlato ai cambiamenti delle precipitazioni regionali a causa della insorgenza di condizioni climatiche secche durante l'ultimo massimo glaciale. Tuttavia, la disattivazione di drenaggio dopo la deposizione dell'unità RM3, circa 15.400 cal. BP, si discosta dal trend regionale idrologico correlabile alla progressivo aumento delle precipitazioni ed è attribuita al drenaggio probabilmente dovuto ai crolli della parete della caverna

The Late Pleistocene clastic deposits in the Romito Cave, southern Italy: a proxy record of environmental changes and human presence / GHINASSI M.; COLONESE A. C.; DI GIUSEPPE. Z.; GOVONI L.; LO VETRO D.; MALAVASI. G.; MARTINI F.; RICCIARDI S.; SALA B.. - In: JOURNAL OF QUATERNARY SCIENCE. - ISSN 0267-8179. - STAMPA. - 24:(2009), pp. 383-398. [10.1002/jqs.1236]

The Late Pleistocene clastic deposits in the Romito Cave, southern Italy: a proxy record of environmental changes and human presence

LO VETRO, DOMENICO;MARTINI, FABIO;
2009

Abstract

The Romito Cave has its entrance at 275m above sea level, about 25 km from the Tyrrhenian coast of Calabria, southern Italy. New archaeological excavation performed since 2000 has revealed a sedimentary succession spanning the record of Gravettian to Late Epigravettian cultures (Late Pleistocene). The present study focuses on the lower part (2.5m thick) of the succession, where three main unconformity-bounded stratigraphic units have been recognised (labelled RM1–3). Each unit consists of water-lain deposits indicating high- to low-competence flow, capped with anthropogenic deposits. The gradual deactivation and reactivation of the water drainage between 23.000 and 16.000 cal. a BP is correlated with regional precipitation changes due to the onset of dry climatic conditions of the Last Glacial Maximum. However, the deactivation of cave drainage after the deposition of unit RM3, around 15.400 cal. a BP, deviates from the regional hydrological trend of progressively increasing water discharges and is attributed to the drainage cut-off by probable cave wall collapses. La Grotta del Romito si apre a 275m sul livello del mare, a circa 25 km dalla costa tirrenica della Calabria. Nuovi scavi archeologici eseguiti a partire dal 2000 hanno rivelato una successione sedimentaria riferibile al Gravettiano e all'Epigravettiano. Il presente studio si concentra sulla parte inferiore (2,5 m di spessore) della successione, dove sono state riconosciute tre principali unità stratigrafiche (denominate RM1-3). Ogni unità è costituita di depositi dovuti all'apporto idrico, ricoperti da depositi di origine antropica. Il fenomeno di disattivazione graduale e riattivazione del drenaggio dell'acqua tra 23 e 16.000 anni cal. BP è correlato ai cambiamenti delle precipitazioni regionali a causa della insorgenza di condizioni climatiche secche durante l'ultimo massimo glaciale. Tuttavia, la disattivazione di drenaggio dopo la deposizione dell'unità RM3, circa 15.400 cal. BP, si discosta dal trend regionale idrologico correlabile alla progressivo aumento delle precipitazioni ed è attribuita al drenaggio probabilmente dovuto ai crolli della parete della caverna
2009
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383
398
GHINASSI M.; COLONESE A. C.; DI GIUSEPPE. Z.; GOVONI L.; LO VETRO D.; MALAVASI. G.; MARTINI F.; RICCIARDI S.; SALA B.
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