La specificità e la fortuna della pala d’altare a Venezia e in area veneta e adriatica, nei suoi sviluppi trecenteschi, sono analizzate tenendo presente il valore di premessa fondamentale rivestito dalla pala d’Oro di San Marco, trasformata all’inizio del Duecento da paliotto in dossale. La varietà estrema delle tipologie è polarizzata tra lo sviluppo dei polittici gotici destinati soprattutto alle chiese degli ordini mendicanti, a Venezia e in terraferma, e la diffusione di dossali orafi nelle chiese parrocchiali che conservavano reliquie, particolarmente numerose nella città lagunare. Vengono analizzati il caso prestigioso del monastero benedettino femminile di San Zaccaria, con un polittico tardogotico che incastonava una pala orafa, in funzione di scrigno-reliquiario, le fronti delle casse dei beati con valenza di pala agiografica, i succedanei lignei delle ancone in argento dorato come quello del Duomo di Treviso, le pale dalla struttura ribaltabile, per mostrare le reliquie, su modello della pala feriale di San Marco, il meccanismo stesso di apertura di quest’ultima.
La postérité du devant-d’autel à Venise: retables orfévrés et retables peints / Andrea De Marchi. - STAMPA. - The Altar and its Environment 1150-1400:(2009), pp. 57-86. (Intervento presentato al convegno Università di Groningen tenutosi a Gronigen nel 8-10 giugno 2006).
La postérité du devant-d’autel à Venise: retables orfévrés et retables peints.
DE MARCHI, ANDREA
2009
Abstract
La specificità e la fortuna della pala d’altare a Venezia e in area veneta e adriatica, nei suoi sviluppi trecenteschi, sono analizzate tenendo presente il valore di premessa fondamentale rivestito dalla pala d’Oro di San Marco, trasformata all’inizio del Duecento da paliotto in dossale. La varietà estrema delle tipologie è polarizzata tra lo sviluppo dei polittici gotici destinati soprattutto alle chiese degli ordini mendicanti, a Venezia e in terraferma, e la diffusione di dossali orafi nelle chiese parrocchiali che conservavano reliquie, particolarmente numerose nella città lagunare. Vengono analizzati il caso prestigioso del monastero benedettino femminile di San Zaccaria, con un polittico tardogotico che incastonava una pala orafa, in funzione di scrigno-reliquiario, le fronti delle casse dei beati con valenza di pala agiografica, i succedanei lignei delle ancone in argento dorato come quello del Duomo di Treviso, le pale dalla struttura ribaltabile, per mostrare le reliquie, su modello della pala feriale di San Marco, il meccanismo stesso di apertura di quest’ultima.File | Dimensione | Formato | |
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