ABSTRACT Diagnosis and prevention in the development of children’s lexical skills. Our hypothesis assumes the presence of the following lexical skills: synonyms, antonyms, categories, functions, with and without reference to the phrasal context. 215 girls and 257 boys attending year three in the Italian primary school system, 240 girls and 255 boys in year four, 245 girls and 276 boys in year five (total 1,488), took part in the research. The experiment was designed in two phases. In the first, 100 schoolboys and schoolgirls for each age band were asked to define a list of words taken from short primary school reading passages. The passages chosen had an approval rating of over 80%. The Flesch readability index (with values from 64 to 73) was applied to the passages. In this first phase, we observed the children’s output in response to questions such as: “What does x mean (words taken from the passages)?” or “What is an x (words taken from the passages)?” The subjects were asked to write the answers they considered most appropriate. We then created multiple choice exercises with four possible choices. In this second phase, we used the children’s definitions to construct exercises on which we then carried out an item analysis, with the calculation of the “difficulty rating”, “discriminative capacity”, “reliability rating” (Kuder-Richardson formula). The definitive test had 8 exercises: synonyms, antonyms, categories, functions, contextual and non contextual. The results have shown, through the factorial analysis of the principal items (varimax method, N = 1,488), the presence of two main factors: factor 1, contextual, and factor 2, non contextual. The data would seem to confirm that the subjects, in their processing of the meanings of the words, appear to need to refer to two sources of information: the phrasal context in which the words are found (factor 1, contextual) and the meanings without referring to it (factor 2, non contextual). ABSTRACT Diagnosi e prevenzione nello sviluppo delle abilità lessicali dei bambini La nostra ipotesi prevede la presenza delle seguenti abilità lessicali: sinonimie, antonimie, categorizzazioni, funzionalizzazioni, sia con riferimento al contesto frasale che non. 215 femmine e 257 maschi di terza, 240 femmine e 255 maschi di quarta, 245 femmine e 276 maschi di quinta elementare (totale 1488) hanno partecipato alla ricerca. Il disegno sperimentale è stato articolato in due fasi. Nella prima, a 100 bambini femmine e maschi per ciascuna fascia di età, è stato chiesto di definire una lista di parole tratte da brevi brani di lettura di scuola elementare. Sono stati utilizzati brani che presentavano indici di gradimento superori all’80%. A tali brani, è stato applicato l’indice di leggibilità di Flesch (con valori da 64 a 73). In questa prima fase, abbiamo osservato le produzioni dei ragazzi a domande quali: “Cosa significa x (parole tratte dai brani)?” o “Che cos’è un x (parole tratte dai brani)?” I soggetti erano invitati a fornire le risposte che ritenevano più opportune per iscritto. Abbiamo poi proceduto ad elaborare delle prove con quattro risposte a scelta multipla. In questa seconda fase, a partire dalle definizioni dei ragazzi, abbiamo costruito prove che abbiamo sottoposto ad item analysis, con il calcolo degli “indici di difficoltà”, “capacità discriminativa”, “indice di attendibilità” (formula di Kuder-Richardson). Il test definitivo è arrivato a 8 prove: sinonimi, antonimi, categorie, funzionali contestuali e non I risultati hanno evidenziato, mediante il metodo dell’analisi fattoriale per componenti principali (metodo varimax, N = 1488), la presenza di due fattori principali: il fattore 1, contestuali, e il fattore 2, non contestuali. Questi dati sembrano confermare che i soggetti, nei processi di elaborazione dei significati delle parole, sembrano aver necessità di ricorrere a due fonti di informazione: il contesto frasale in cui le parole si trovano (fattore 1, contestuali) e i significati senza riferirsi a esso (fattore 2, non contestuali).

Diagnosi e prevenzione nello sviluppo delle abilità lessicali dei bambini / L.Aprile. - In: ETA' EVOLUTIVA. - ISSN 0392-0658. - STAMPA. - 97:(2010), pp. 80-91.

Diagnosi e prevenzione nello sviluppo delle abilità lessicali dei bambini

APRILE, LUIGI
2010

Abstract

ABSTRACT Diagnosis and prevention in the development of children’s lexical skills. Our hypothesis assumes the presence of the following lexical skills: synonyms, antonyms, categories, functions, with and without reference to the phrasal context. 215 girls and 257 boys attending year three in the Italian primary school system, 240 girls and 255 boys in year four, 245 girls and 276 boys in year five (total 1,488), took part in the research. The experiment was designed in two phases. In the first, 100 schoolboys and schoolgirls for each age band were asked to define a list of words taken from short primary school reading passages. The passages chosen had an approval rating of over 80%. The Flesch readability index (with values from 64 to 73) was applied to the passages. In this first phase, we observed the children’s output in response to questions such as: “What does x mean (words taken from the passages)?” or “What is an x (words taken from the passages)?” The subjects were asked to write the answers they considered most appropriate. We then created multiple choice exercises with four possible choices. In this second phase, we used the children’s definitions to construct exercises on which we then carried out an item analysis, with the calculation of the “difficulty rating”, “discriminative capacity”, “reliability rating” (Kuder-Richardson formula). The definitive test had 8 exercises: synonyms, antonyms, categories, functions, contextual and non contextual. The results have shown, through the factorial analysis of the principal items (varimax method, N = 1,488), the presence of two main factors: factor 1, contextual, and factor 2, non contextual. The data would seem to confirm that the subjects, in their processing of the meanings of the words, appear to need to refer to two sources of information: the phrasal context in which the words are found (factor 1, contextual) and the meanings without referring to it (factor 2, non contextual). ABSTRACT Diagnosi e prevenzione nello sviluppo delle abilità lessicali dei bambini La nostra ipotesi prevede la presenza delle seguenti abilità lessicali: sinonimie, antonimie, categorizzazioni, funzionalizzazioni, sia con riferimento al contesto frasale che non. 215 femmine e 257 maschi di terza, 240 femmine e 255 maschi di quarta, 245 femmine e 276 maschi di quinta elementare (totale 1488) hanno partecipato alla ricerca. Il disegno sperimentale è stato articolato in due fasi. Nella prima, a 100 bambini femmine e maschi per ciascuna fascia di età, è stato chiesto di definire una lista di parole tratte da brevi brani di lettura di scuola elementare. Sono stati utilizzati brani che presentavano indici di gradimento superori all’80%. A tali brani, è stato applicato l’indice di leggibilità di Flesch (con valori da 64 a 73). In questa prima fase, abbiamo osservato le produzioni dei ragazzi a domande quali: “Cosa significa x (parole tratte dai brani)?” o “Che cos’è un x (parole tratte dai brani)?” I soggetti erano invitati a fornire le risposte che ritenevano più opportune per iscritto. Abbiamo poi proceduto ad elaborare delle prove con quattro risposte a scelta multipla. In questa seconda fase, a partire dalle definizioni dei ragazzi, abbiamo costruito prove che abbiamo sottoposto ad item analysis, con il calcolo degli “indici di difficoltà”, “capacità discriminativa”, “indice di attendibilità” (formula di Kuder-Richardson). Il test definitivo è arrivato a 8 prove: sinonimi, antonimi, categorie, funzionali contestuali e non I risultati hanno evidenziato, mediante il metodo dell’analisi fattoriale per componenti principali (metodo varimax, N = 1488), la presenza di due fattori principali: il fattore 1, contestuali, e il fattore 2, non contestuali. Questi dati sembrano confermare che i soggetti, nei processi di elaborazione dei significati delle parole, sembrano aver necessità di ricorrere a due fonti di informazione: il contesto frasale in cui le parole si trovano (fattore 1, contestuali) e i significati senza riferirsi a esso (fattore 2, non contestuali).
2010
97
80
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L.Aprile
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