La riforma del sistema di tassazione: vincoli, opportunità, prospettive

Le proposte contenute in questo lavoro originano prevalentemente da un esame del sistema tributario secondo criteri di equità. La principale imposta, quella sui redditi personali, grava solo sui redditi da lavoro. Pur prendendo atto che con grande autorevolezza il Mirrlees Report ha recentemente (Banks – Diamond 2009) insistito per l’opportunità di affrontare le questioni di “tax design” evitando le questioni di equità, in quanto implicitamente trattate all’interno del meccanismo normativo del confronto tra equilibri Paretiani, siamo tuttavia convinti che l’accettabilità collettiva di un sistema di tassazione coinvolga criteri di valutazione collettiva che non necessariamente sono compatibili con funzioni di benessere “welfariste”. Il punto di partenza è costituito da una critica alla progressività dell’imposta sul reddito. La remunerazione del lavoro non contiene più e spesso neppure in modo prevalente il corrispettivo per il tempo impiegato e per le proprie capacità. Pertanto la prima e principale proposta è quella di andare verso una drastica riduzione della progressività. Indicazione che quando accoppiata con un’altra osservazione in termini equità, quella per cui la capacità contributiva sarebbe meglio misurata con riferimento al ciclo vitale, porta a suggerire un passaggio ad un’imposta sulla spesa. La seconda proposta riguarda l’opportunità di includere nel sistema di tassazione un “correttivo” in funzione dell’età. Verso questa soluzione spingono sia ragioni di efficienza sia di equità. La terza proposta riguarda la tradizionale, antica e “vexata” quaestio del trattamento fiscale della famiglia. Se viene attuata la proposta di una radicale riduzione della progressività, con essa risulta in pratica risolta pure uno dei problemi del trattamento fiscale della famiglia.