L’obiettivo strategico del Masterplan del Parco Nazionale Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere ha ben pochi precedenti, in quanto l’idea-progetto è orientata non tanto alla conservazione di qualche testimonianza isolata, quanto alla valorizzazione di un vasto territorio investito da una plurisecolare attività mineraria e metallurgica. La salvaguardia si estende quindi a un insieme variegato di oggetti (luoghi di estrazione e di fusione, cave, strutture insediative, impianti di trasporto e di stoccaggio, depositi di scorie, ecc.) che stanno in relazione non solo fra loro, ma anche con un più ampio sistema ambientale che forniva le risorse necessarie al loro funzionamento. Il riuscire ad abbracciare questo complesso sistema di rapporti ha costituito il vero terreno di sfida per il Masterplan. L’obiettivo della tutela patrimoniale è stato così traguardato su un’ampiezza di scala che richiede “progetti di conservazione nel paesaggio”: è il paesaggio che dà senso e significato a reperti di macchine e impianti che, diversamente, considerati nella loro singolarità, manifestano una insufficiente capacità esplicativa della loro funzione nell’ambito del complesso rapporto uomo-ambiente che interviene in ogni processo lavorativo. La scala del paesaggio aggiunge indubbiamente una serie di vincoli a carattere morfologico e ambientale; al tempo stesso essa si rivela la più idonea per dedurre, dal disegno di insieme, i margini di trasformazione su cui impostare un coerente progetto di tutela del patrimonio e di attribuzione (a quello stesso patrimonio) di un ruolo attivo nella società del nostro tempo. Attraverso la ricognizione a largo raggio delle testimonianze minerarie e metallurgiche delle Colline Metallifere (ricognizione di cui questa pubblicazione dà ampio conto) emergono tutte le caratteristiche di originalità e di innovazione del Parco Tecnologico e Archeologico istituito nel 2002. Innanzitutto il suo carattere politematico legato a un’offerta molteplice di elementi di richiamo, che spaziano dall’archeologia etrusca e medievale, all’archeologia industriale, al patrimonio naturalistico e ambientale, al patrimonio storico-architettonico (centri storici, castelli, ecc.) e al paesaggio. Al tempo stesso va ribadita la duplice fi nalità del Masterplan. Esso è stato infatti elaborato come strumento inteso a conseguire obiettivi sia culturali che economici. Pur restando la tutela patrimoniale un obiettivo irrinunciabile, il Masterplan non esita a esplorare le occasioni di sviluppo di cui le Colline Metallifere potranno benefi ciare attraverso interventi innovativi di valorizzazione e riuso del patrimonio industriale.
Masterplan. La valorizzazione del paesaggio minerario / M. Preite. - STAMPA. - (2009).
Masterplan. La valorizzazione del paesaggio minerario
PREITE, MASSIMO
2009
Abstract
L’obiettivo strategico del Masterplan del Parco Nazionale Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere ha ben pochi precedenti, in quanto l’idea-progetto è orientata non tanto alla conservazione di qualche testimonianza isolata, quanto alla valorizzazione di un vasto territorio investito da una plurisecolare attività mineraria e metallurgica. La salvaguardia si estende quindi a un insieme variegato di oggetti (luoghi di estrazione e di fusione, cave, strutture insediative, impianti di trasporto e di stoccaggio, depositi di scorie, ecc.) che stanno in relazione non solo fra loro, ma anche con un più ampio sistema ambientale che forniva le risorse necessarie al loro funzionamento. Il riuscire ad abbracciare questo complesso sistema di rapporti ha costituito il vero terreno di sfida per il Masterplan. L’obiettivo della tutela patrimoniale è stato così traguardato su un’ampiezza di scala che richiede “progetti di conservazione nel paesaggio”: è il paesaggio che dà senso e significato a reperti di macchine e impianti che, diversamente, considerati nella loro singolarità, manifestano una insufficiente capacità esplicativa della loro funzione nell’ambito del complesso rapporto uomo-ambiente che interviene in ogni processo lavorativo. La scala del paesaggio aggiunge indubbiamente una serie di vincoli a carattere morfologico e ambientale; al tempo stesso essa si rivela la più idonea per dedurre, dal disegno di insieme, i margini di trasformazione su cui impostare un coerente progetto di tutela del patrimonio e di attribuzione (a quello stesso patrimonio) di un ruolo attivo nella società del nostro tempo. Attraverso la ricognizione a largo raggio delle testimonianze minerarie e metallurgiche delle Colline Metallifere (ricognizione di cui questa pubblicazione dà ampio conto) emergono tutte le caratteristiche di originalità e di innovazione del Parco Tecnologico e Archeologico istituito nel 2002. Innanzitutto il suo carattere politematico legato a un’offerta molteplice di elementi di richiamo, che spaziano dall’archeologia etrusca e medievale, all’archeologia industriale, al patrimonio naturalistico e ambientale, al patrimonio storico-architettonico (centri storici, castelli, ecc.) e al paesaggio. Al tempo stesso va ribadita la duplice fi nalità del Masterplan. Esso è stato infatti elaborato come strumento inteso a conseguire obiettivi sia culturali che economici. Pur restando la tutela patrimoniale un obiettivo irrinunciabile, il Masterplan non esita a esplorare le occasioni di sviluppo di cui le Colline Metallifere potranno benefi ciare attraverso interventi innovativi di valorizzazione e riuso del patrimonio industriale.File | Dimensione | Formato | |
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