La Cassazione torna ad occuparsi del rinvio per legittimo impedimento del difensore di fiducia gravato da due impegni difensivi concomitanti prospettando una soluzione volta ad un equo contemperamento tra effettività dell’assistenza tecnica e tutela del corretto espletamento della funzione giurisdizionale. Il difensore che non possa comparire in udienza a causa di un concorrente impegno professionale ha l’onere di dimostrare la fondatezza dell’istanza di differimento spiegando perché ritiene necessaria la propria presenza in relazione all’attività da espletare, indicando per quale motivo non è possibile nominare un sostituto e dando conto dell’assenza di un codifensore. Dal canto suo, il giudice deve esaminare accuratamente l’istanza al fine di verificare in primo luogo l’effettiva prevalenza dell’impegno concorrente e, poi, la concreta necessità di privilegiare l’esigenza di rinvio addotta dalla difesa rispetto ad altri valori quali il corretto espletamento della funzione giurisdizionale, la speditezza del procedimento nonché la ragionevole durata del processo. Effettuate tali valutazioni, l’organo giudicante ha l’obbligo di motivare il proprio provvedimento, sia esso di rigetto o di accoglimento, in modo logico e consequenziale.

Rinvio dell'udienza per concomitante impegno professionale del difensore / E. Savio. - In: LA CORTE D'ASSISE. - ISSN 2280-6350. - STAMPA. - (2011), pp. 20-26.

Rinvio dell'udienza per concomitante impegno professionale del difensore

SAVIO, ELEONORA
2011

Abstract

La Cassazione torna ad occuparsi del rinvio per legittimo impedimento del difensore di fiducia gravato da due impegni difensivi concomitanti prospettando una soluzione volta ad un equo contemperamento tra effettività dell’assistenza tecnica e tutela del corretto espletamento della funzione giurisdizionale. Il difensore che non possa comparire in udienza a causa di un concorrente impegno professionale ha l’onere di dimostrare la fondatezza dell’istanza di differimento spiegando perché ritiene necessaria la propria presenza in relazione all’attività da espletare, indicando per quale motivo non è possibile nominare un sostituto e dando conto dell’assenza di un codifensore. Dal canto suo, il giudice deve esaminare accuratamente l’istanza al fine di verificare in primo luogo l’effettiva prevalenza dell’impegno concorrente e, poi, la concreta necessità di privilegiare l’esigenza di rinvio addotta dalla difesa rispetto ad altri valori quali il corretto espletamento della funzione giurisdizionale, la speditezza del procedimento nonché la ragionevole durata del processo. Effettuate tali valutazioni, l’organo giudicante ha l’obbligo di motivare il proprio provvedimento, sia esso di rigetto o di accoglimento, in modo logico e consequenziale.
2011
E. Savio
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