L’articolo si propone di analizzare le motivazioni e gli strumenti che Enrico Baj ed Asger Jorn hanno adottato nella scelta dell’approccio ironico-grottesco nelle loro opere, cercando di far luce sul sentimento d’inquietudine che, grazie a un’ironia a volte feroce o a un sottile processo di distorsione, mette in discussione la percezione stessa che può averne lo spettatore. Se l’ironia di Baj è rivolta alla società dei consumi, al potere, all’ottusità della borghesia e alla sua volgarità, i materiali che egli utilizza divengono il medium attraverso il quale l’artista mette a punto la sua critica, valendosi di alcuni oggetti simbolici cari al referente cui era rivolta la critica stessa. Asger Jorn, invece, ha fatto dell’ironia una cifra stilistica capace di porre l’accento sulle incoerenze del mondo e dell’arte grazie alla messa in opera di un complesso processo di mascheramento e mistificazione. Diverse le implicazioni filosofiche e letterarie, da Søren Kierkegaard a Franz Kafka, fino alla ‘patafisica di Alfred Jarry, a cui i due artisti aderiranno nel corso degli anni Sessanta.

Monstrum mirabile dictum: ironia e grottesco nell’arte di Asger Jorn ed Enrico Baj / G. Di Natale. - In: STUDIOLO. - ISSN 1635-0871. - STAMPA. - 7:(2009), pp. 55-75.

Monstrum mirabile dictum: ironia e grottesco nell’arte di Asger Jorn ed Enrico Baj

DI NATALE, GIUSEPPE
2009

Abstract

L’articolo si propone di analizzare le motivazioni e gli strumenti che Enrico Baj ed Asger Jorn hanno adottato nella scelta dell’approccio ironico-grottesco nelle loro opere, cercando di far luce sul sentimento d’inquietudine che, grazie a un’ironia a volte feroce o a un sottile processo di distorsione, mette in discussione la percezione stessa che può averne lo spettatore. Se l’ironia di Baj è rivolta alla società dei consumi, al potere, all’ottusità della borghesia e alla sua volgarità, i materiali che egli utilizza divengono il medium attraverso il quale l’artista mette a punto la sua critica, valendosi di alcuni oggetti simbolici cari al referente cui era rivolta la critica stessa. Asger Jorn, invece, ha fatto dell’ironia una cifra stilistica capace di porre l’accento sulle incoerenze del mondo e dell’arte grazie alla messa in opera di un complesso processo di mascheramento e mistificazione. Diverse le implicazioni filosofiche e letterarie, da Søren Kierkegaard a Franz Kafka, fino alla ‘patafisica di Alfred Jarry, a cui i due artisti aderiranno nel corso degli anni Sessanta.
2009
7
55
75
G. Di Natale
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