L’analisi delle serie storiche si sta rivelando di fondamentale importanza nella comprensione dei fattori che influenzano la dinamica di popolazione degli ungulati. Lunghe serie di dati sono spesso rappresentate da indici indiretti quali i dati di caccia, ma studi che provino la validità di tali dati sono scarsi. Nel presente lavoro viene illustrata la ricostruzione delle serie storiche di 5 specie di ungulati (Daino Dama dama, Capriolo Capreolus capreolus italicus, Cinghiale Sus scrofa majori, Cervo Cervus elaphus e Nilgau Boselaphus tragocamelus) a partire da oltre 100 anni di dati di caccia della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, Roma. I dati sono stati validati attraverso 1) il confronto diretto con dati indipendenti di conteggio, e 2) l’analisi di autocorrelazione, allo scopo di valutare una possibile corrispondenza tra le fluttuazioni presenti nelle serie storiche delle popolazioni e quelle determinata da variazioni nello sforzo di caccia (numero di battute di caccia per anno). I risultati suggeriscono che i dati di caccia non corretti per lo sforzo non sono indici di abbondanza affidabili, specialmente per le popolazioni a basse densità, mentre le stime di densità di caccia (numero di animali abbattuti / area cacciata) sono fortemente correlate con i dati di conteggio e non sono influenzate dal numero di battute di caccia per anno. L’analisi delle serie storiche così ottenute rivela una forte dipendenza dalla densità in tutte le specie studiate. Per quanto riguarda i fattori climatici, solo 2 specie (Capriolo e Cinghiale) subiscono un effetto significativo dell’aridità primaverile, con un guadagno in varianza spiegata, rispetto al modello di sola dipendenza dalla densità, inferiore al 6%. Questa rappresenta una differenza sostanziale rispetto alle popolazioni di ungulati nord-europee o alpine, nelle quali il clima costituisce sempre uno dei fattori principali per spiegare le fluttuazioni di popolazione. Con questo lavoro si vuole quindi sottolineare l’importanza di portare avanti studi a lungo termine sulla poco conosciuta dinamica di popolazione degli ungulati in ambiente mediterraneo.
Analisi delle serie storiche di 5 specie di ungulati in ambiente mediterraneo: validazione dei dati, dipendenza dalla densità ed effetti climatici / S.Imperio; A.Provenzale; G.Santini; S.Focardi. - In: HYSTRIX. - ISSN 0394-1914. - STAMPA. - PRIGIONI C.,MERIGGI A.,MERLI E. (eds) 2008. VI Congresso Italiano di Teriologia, Hystrix, It. J. Mamm., (N.S.) SUPP. 2008: 1-124:(2008), pp. 14-14. (Intervento presentato al convegno VI Congresso Italiano di Teriologia tenutosi a Cles (TN) nel 16-18 Aprile 2008).
Analisi delle serie storiche di 5 specie di ungulati in ambiente mediterraneo: validazione dei dati, dipendenza dalla densità ed effetti climatici
IMPERIO, SIMONA;SANTINI, GIACOMO;
2008
Abstract
L’analisi delle serie storiche si sta rivelando di fondamentale importanza nella comprensione dei fattori che influenzano la dinamica di popolazione degli ungulati. Lunghe serie di dati sono spesso rappresentate da indici indiretti quali i dati di caccia, ma studi che provino la validità di tali dati sono scarsi. Nel presente lavoro viene illustrata la ricostruzione delle serie storiche di 5 specie di ungulati (Daino Dama dama, Capriolo Capreolus capreolus italicus, Cinghiale Sus scrofa majori, Cervo Cervus elaphus e Nilgau Boselaphus tragocamelus) a partire da oltre 100 anni di dati di caccia della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, Roma. I dati sono stati validati attraverso 1) il confronto diretto con dati indipendenti di conteggio, e 2) l’analisi di autocorrelazione, allo scopo di valutare una possibile corrispondenza tra le fluttuazioni presenti nelle serie storiche delle popolazioni e quelle determinata da variazioni nello sforzo di caccia (numero di battute di caccia per anno). I risultati suggeriscono che i dati di caccia non corretti per lo sforzo non sono indici di abbondanza affidabili, specialmente per le popolazioni a basse densità, mentre le stime di densità di caccia (numero di animali abbattuti / area cacciata) sono fortemente correlate con i dati di conteggio e non sono influenzate dal numero di battute di caccia per anno. L’analisi delle serie storiche così ottenute rivela una forte dipendenza dalla densità in tutte le specie studiate. Per quanto riguarda i fattori climatici, solo 2 specie (Capriolo e Cinghiale) subiscono un effetto significativo dell’aridità primaverile, con un guadagno in varianza spiegata, rispetto al modello di sola dipendenza dalla densità, inferiore al 6%. Questa rappresenta una differenza sostanziale rispetto alle popolazioni di ungulati nord-europee o alpine, nelle quali il clima costituisce sempre uno dei fattori principali per spiegare le fluttuazioni di popolazione. Con questo lavoro si vuole quindi sottolineare l’importanza di portare avanti studi a lungo termine sulla poco conosciuta dinamica di popolazione degli ungulati in ambiente mediterraneo.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.