Tra storia filosofia e scienze sociali, il saggio prende in esame una fase decisiva dell’evoluzione del pensiero moderno e individua in Kant la matrice di una struttura mentale al contempo religiosa e razionale, che ha trovato applicazione nelle “scienze della razza” e nell’economia politica. Dapprima, a partire appunto da Kant, si mostra come il concetto di “cosa in sé” contenga un riferimento al non cosciente, e come tale concetto si sia evoluto in Schelling, in Schopenhauer e nella volontà di potenza di Nietzsche, per poi sfociare, con la formulazione delle idee razziali di fine Ottocento e i traumi della prima guerra mondiale, nel nulla heideggeriano e nel nazismo. Sul versante delle discipline economiche, a partire da Hume e da Smith, poi con l’utilitarismo, la “rivoluzione marginalista” e la concezione paretiana dell’economia, si ricostruiscono alcuni passaggi essenziali della concezione dell'economiac politica: con l’eliminazione di ogni riferimento dapprima alla teoria del valore-lavoro, poi all’utilità, ed infine nel suo avvitarsi su se stessa attorno ad una tautologia relativa al principio dell’efficienza del mercato, nel saggio si mostra come l'economia politica abbia assunto una conformazione che, in sostanza, aderisce alla struttura della filosofia di Kant. Nell’analogia con questa filosofia, si evidenziano alcune affinità strutturali tra l’economia politica oggi dominante e le “scienze della razza”.

Leggi di natura e leggi sociali. Kant, il razzismo, l'economia politica / A. Ventura. - In: IL SOGNO DELLA FARFALLA. - ISSN 1121-0664. - STAMPA. - 1:(2004), pp. 64-86.

Leggi di natura e leggi sociali. Kant, il razzismo, l'economia politica

VENTURA, ANDREA
2004

Abstract

Tra storia filosofia e scienze sociali, il saggio prende in esame una fase decisiva dell’evoluzione del pensiero moderno e individua in Kant la matrice di una struttura mentale al contempo religiosa e razionale, che ha trovato applicazione nelle “scienze della razza” e nell’economia politica. Dapprima, a partire appunto da Kant, si mostra come il concetto di “cosa in sé” contenga un riferimento al non cosciente, e come tale concetto si sia evoluto in Schelling, in Schopenhauer e nella volontà di potenza di Nietzsche, per poi sfociare, con la formulazione delle idee razziali di fine Ottocento e i traumi della prima guerra mondiale, nel nulla heideggeriano e nel nazismo. Sul versante delle discipline economiche, a partire da Hume e da Smith, poi con l’utilitarismo, la “rivoluzione marginalista” e la concezione paretiana dell’economia, si ricostruiscono alcuni passaggi essenziali della concezione dell'economiac politica: con l’eliminazione di ogni riferimento dapprima alla teoria del valore-lavoro, poi all’utilità, ed infine nel suo avvitarsi su se stessa attorno ad una tautologia relativa al principio dell’efficienza del mercato, nel saggio si mostra come l'economia politica abbia assunto una conformazione che, in sostanza, aderisce alla struttura della filosofia di Kant. Nell’analogia con questa filosofia, si evidenziano alcune affinità strutturali tra l’economia politica oggi dominante e le “scienze della razza”.
2004
1
64
86
A. Ventura
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/433708
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact