Quali rapporti tra uomo-paesaggio- trasformazione? Le trasformazioni del paesaggio sono ammissibili-possibili? Ogni trasformazione è comunque lesiva della forma del “bel paesaggio”? Si deve intervenire prima o dopo che una nuova architettura, un nuovo insediamento o infrastruttura, ecc. siano realizzate? In che modo si può intervenire per conciliare tutela e trasformazione? Come salvare il paesaggio senza “ingessarlo”? Per rispondere a queste domande la Convenzione Europea sul Paesaggio (L.n. 14/2006) individua obiettivi e criteri per orientare le trasformazioni del paesaggio, con caratteri di qualità. E tra questi quelli a scala vasta, a livello urbano e periurbano o a scala progettuale e per indirizzare la progettazione di nuovi interventi siano essi in spazi storicizzati (ambiti di relazione con centri storici, emergenze storico-architettoniche, spazi aperti storicizzati, ecc.), o in aree di espansione urbana (nuovi insediamenti produttivi, commerciali, residenziali, ecc.), o in contesti di area vasta (nuove infrastrutture di trasporto come strade di grande comunicazione, linee ferroviarie, porti turistici, ecc.). E questo libro, prendendo le mosse da una ricerca (2006-2009) tra la Soprintendenza di Siena e Grosseto e l'Università di Firenze, tenta di dare un contributo in tal senso con proposte tecniche e operative, utili alle scelte di “paesaggio” nella pianificazione urbanistica e al corretto inserimento di nuove architetture e manufatti e come momento di approfondimento e di informazione verso soggetti pubblici e privati, mondo della ricerca e mondo della professione sulle grandi e piccole trasformazioni che interessano i nostri territori/paesaggi, sugli strumenti operativi capaci di costituire supporto per una pianificazione e progettazione integrata e qualificata, sulle metodologie di intervento che siano in grado di indirizzare i processi di trasformazione, senza dover rinunciare alla trasformazione stessa e al contempo conservando o implementando i caratteri qualitativi del territorio.
Piano progetto paesaggio. Gestire le trasformazioni paesaggistiche. Temi e strumenti per la qualità / L.VALLERINI. - STAMPA. - (2010), pp. 7-223.
Piano progetto paesaggio. Gestire le trasformazioni paesaggistiche. Temi e strumenti per la qualità
VALLERINI, LORENZO
2010
Abstract
Quali rapporti tra uomo-paesaggio- trasformazione? Le trasformazioni del paesaggio sono ammissibili-possibili? Ogni trasformazione è comunque lesiva della forma del “bel paesaggio”? Si deve intervenire prima o dopo che una nuova architettura, un nuovo insediamento o infrastruttura, ecc. siano realizzate? In che modo si può intervenire per conciliare tutela e trasformazione? Come salvare il paesaggio senza “ingessarlo”? Per rispondere a queste domande la Convenzione Europea sul Paesaggio (L.n. 14/2006) individua obiettivi e criteri per orientare le trasformazioni del paesaggio, con caratteri di qualità. E tra questi quelli a scala vasta, a livello urbano e periurbano o a scala progettuale e per indirizzare la progettazione di nuovi interventi siano essi in spazi storicizzati (ambiti di relazione con centri storici, emergenze storico-architettoniche, spazi aperti storicizzati, ecc.), o in aree di espansione urbana (nuovi insediamenti produttivi, commerciali, residenziali, ecc.), o in contesti di area vasta (nuove infrastrutture di trasporto come strade di grande comunicazione, linee ferroviarie, porti turistici, ecc.). E questo libro, prendendo le mosse da una ricerca (2006-2009) tra la Soprintendenza di Siena e Grosseto e l'Università di Firenze, tenta di dare un contributo in tal senso con proposte tecniche e operative, utili alle scelte di “paesaggio” nella pianificazione urbanistica e al corretto inserimento di nuove architetture e manufatti e come momento di approfondimento e di informazione verso soggetti pubblici e privati, mondo della ricerca e mondo della professione sulle grandi e piccole trasformazioni che interessano i nostri territori/paesaggi, sugli strumenti operativi capaci di costituire supporto per una pianificazione e progettazione integrata e qualificata, sulle metodologie di intervento che siano in grado di indirizzare i processi di trasformazione, senza dover rinunciare alla trasformazione stessa e al contempo conservando o implementando i caratteri qualitativi del territorio.File | Dimensione | Formato | |
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