L'articolo è incentrato sull'analisi della figura di Mecenate nell'epistola 114 di Seneca: il saggio esamina, nella prima parte, la complessa questione della decadenza della letteratura contemporanea, confrontandola con Petronio e mettendo in luce come il filosofo tenda a dare priorità agli aspetti del contenuto etico, ma anche come sia ben consapevole anche dell'importanza del dominio del lessico tecnico-retorico. Nel quadro descrittivo della coeva decadenza dello stile e nell'imperante cattivo gusto, comincia a farsi strada un'immagine molto viva e concreta del letterato contemporaneo, caratterizzato da una deriva etica tanto più pericolosa in quanto esaltata e approvata da tutti; per stigmatizzare tale declino Seneca ricorre anche ad uno stile vivacizzato dall'irruzione di un'espressività concreta, più vicina al sermo. Questo si evince nell'esempio di letterato più negativo, Mecenate, che viene descritto 'in movimento' cioè mentre si muove per Roma: in questa valutazione del personaggio conta soprattutto il presentarsi in pubblico, l'impatto della fisicità degradata come segno inequivocabile dell'animus corrotto. Si analizza quindi il ritratto di Mecenate in relazione alle modalità comunicative di generi come la satira e la commedia, per concludere ancora con un confronto con Petronio.

Seneca, Mecenate e il ritratto in movimento / R.Pierini. - STAMPA. - (2013), pp. 45-66. (Intervento presentato al convegno Università di Pavia - Collegio Ghislieri tenutosi a Pavia nel 22 ottobre 2010).

Seneca, Mecenate e il ritratto in movimento

PIERINI, RITA
2013

Abstract

L'articolo è incentrato sull'analisi della figura di Mecenate nell'epistola 114 di Seneca: il saggio esamina, nella prima parte, la complessa questione della decadenza della letteratura contemporanea, confrontandola con Petronio e mettendo in luce come il filosofo tenda a dare priorità agli aspetti del contenuto etico, ma anche come sia ben consapevole anche dell'importanza del dominio del lessico tecnico-retorico. Nel quadro descrittivo della coeva decadenza dello stile e nell'imperante cattivo gusto, comincia a farsi strada un'immagine molto viva e concreta del letterato contemporaneo, caratterizzato da una deriva etica tanto più pericolosa in quanto esaltata e approvata da tutti; per stigmatizzare tale declino Seneca ricorre anche ad uno stile vivacizzato dall'irruzione di un'espressività concreta, più vicina al sermo. Questo si evince nell'esempio di letterato più negativo, Mecenate, che viene descritto 'in movimento' cioè mentre si muove per Roma: in questa valutazione del personaggio conta soprattutto il presentarsi in pubblico, l'impatto della fisicità degradata come segno inequivocabile dell'animus corrotto. Si analizza quindi il ritratto di Mecenate in relazione alle modalità comunicative di generi come la satira e la commedia, per concludere ancora con un confronto con Petronio.
2013
Seneca e la letteratura greca e latina
Università di Pavia - Collegio Ghislieri
Pavia
22 ottobre 2010
R.Pierini
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