Viene presentato un modello di formazione post-laurea in psicoterapia secondo l'ottica cognitivo-costruttivista centrato su processi di esperienza attiva dei partecipanti alla formazione che privilegino il saper fare e il saper essere. La centralità della conoscenza di sé e delle proprie dinamiche emozionali nell'ambito della relazione viene sottolineata attraverso l'analisi di ripetute esperienze video-registrate di interazione fra gli allievi che effettuano sedute di valutazione clinica e di intervento terapeutico con colleghi del gruppo sotto la diretta supervisione dei didatti e del gruppo di formazione stesso. Viene sottolineata la priorità del processo di comprensione dell'altro nella sua globalità (rispetto a quello della spiegazione) sia nella fase della valutazione clinica, sia in quella dell'intervento Considerando la persona del terapeuta come strumento essenziale del processo di cambiamento, l'assunzione del ruolo professionale (inteso nei termini di un “perturbatore strategicamente orientato” a favorire una riorganizzazione autonoma della persona del paziente) viene facilitato mediante un lavoro di analisi personale degli allievi, individuale e di gruppo, nel corso di tutti e quattro gli anni. Anche la supervisione è vista essenzialmente come processo di analisi delle esperienze emotivo-affettive del terapeuta in formazione, osservabili nella relazione con i suoi primi pazienti.

Dire, fare, imparare: un modello di formazione alla psicoterapia in ottica cognitivo-costruttivista / Lorenzo Cionini; Clarice Ranfagni. - In: RIVISTA DI PSICOLOGIA CLINICA. - ISSN 1828-9363. - ELETTRONICO. - 2:(2009), pp. 42-62.

Dire, fare, imparare: un modello di formazione alla psicoterapia in ottica cognitivo-costruttivista

CIONINI, LORENZO;
2009

Abstract

Viene presentato un modello di formazione post-laurea in psicoterapia secondo l'ottica cognitivo-costruttivista centrato su processi di esperienza attiva dei partecipanti alla formazione che privilegino il saper fare e il saper essere. La centralità della conoscenza di sé e delle proprie dinamiche emozionali nell'ambito della relazione viene sottolineata attraverso l'analisi di ripetute esperienze video-registrate di interazione fra gli allievi che effettuano sedute di valutazione clinica e di intervento terapeutico con colleghi del gruppo sotto la diretta supervisione dei didatti e del gruppo di formazione stesso. Viene sottolineata la priorità del processo di comprensione dell'altro nella sua globalità (rispetto a quello della spiegazione) sia nella fase della valutazione clinica, sia in quella dell'intervento Considerando la persona del terapeuta come strumento essenziale del processo di cambiamento, l'assunzione del ruolo professionale (inteso nei termini di un “perturbatore strategicamente orientato” a favorire una riorganizzazione autonoma della persona del paziente) viene facilitato mediante un lavoro di analisi personale degli allievi, individuale e di gruppo, nel corso di tutti e quattro gli anni. Anche la supervisione è vista essenzialmente come processo di analisi delle esperienze emotivo-affettive del terapeuta in formazione, osservabili nella relazione con i suoi primi pazienti.
2009
2
42
62
Lorenzo Cionini; Clarice Ranfagni
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