Come noto la norma ISO/IEC 17025 [1] raccomanda la partecipazione dei laboratori di taratura e prova a confronti interlaboratorio e/o prove valutative allo scopo di: a) valutare le potenzialità del laboratorio, b) monitorare le capacità tecniche e gestionali del laboratorio, c) validare i metodi interni. I confronti interlaboratorio e le prove valutative costituiscono inoltre un utile strumento per gli organismi di accreditamento, in quanto rappresentano il completamento, attraverso l’evidenza sperimentale, della valutazione del laboratorio, altrimenti svolta prevalentemente mediante l’esame documentale. La recente pubblicazione (Febbraio 2010) della norma ISO/IEC 17043 [2] ha poi stimolato gli organismi di accreditamento (fra cui Accredia in Italia) ad individuare i requisiti ed uno schema di accreditamento per gli organizzatori di prove valutative. Mentre i confronti interlaboratorio e le prove valutative sono una prassi consolidata nei settori di prova chimico e biologico, in altri settori di prova, ad esempio nella compatibilità elettromagnetica (EMC), poco si è fatto. In Italia è stato condotto un originale confronto interlaboratorio di misure di campi elettromagnetici nell’intervallo di frequenza 30-300 MHz [3] a cui hanno preso parte 14 laboratori che effettuano prove EMC. Scopo del confronto fu valutare il contributo di non-riproducibilità ai risultati delle prove di emissione radiata EMC dovuto all’imperfezione del sito di prova (camera anecoica). Per questo fu fatto itinerare fra i vari laboratori un sistema di generazione e misura del campo elettromagnetico estremamente stabile. Sulla base di questa esperienza è stato deciso di progettare una prova valutativa di misure di emissioni radiate per frequenze superiori ad 1 GHz. Indubbiamente fra gli scopi c’è quello di far sì che anche nell’ambito della EMC maturino le competenze indispensabili per l’organizzazione di prove valutative ed il successivo riconoscimento di tali competenze da parte dell’organismo di accreditamento. La scelta della frequenza sopra ad 1 GHz è stata dettata dal fatto che l’ambiente di prova è la camera anecoica, più semplice della camera semi-anecoica sia dal punto di vista concettuale che di impiego operativo, e dal fatto che si tratta di un intervallo di frequenza ancora poco indagato mediante confronti interlaboratorio: solo recentemente infatti le norme EMC europee hanno richiesto l’estensione del campo di frequenza coperto dalle prove di emissione radiata fino a 6 GHz [4]. Per lo scopo sono stati realizzati e caratterizzati dei generatori a pettine (comb generator) di adeguata stabilità, larghezza di banda e potenza per impiego in confronti interlaboratorio [5]. Il presente contributo fornirà informazioni generali circa: 1) il campione itinerante realizzato, 2) la modalità con cui sono stati individuati i valori assegnati alla grandezza soggetta a misurazione (campo elettrico) e la loro incertezza, 3) l’analisi statistica con cui vengono tenuti sotto controllo i risultati della prova valutativa in relazione ai valori assegnati alla grandezza oggetto di misurazione, 4) le motivazioni alla base della scelta delle statistiche di prestazione impiegate nella prova valutativa (per i punti 3) e 4) il riferimento seguito è stato [6]).
Prove valutative di misure di emissioni radiate sopra a 1 GHz / C. Carobbi; M. Cati; C. Panconi; M. Borsero; G. Vizio. - ELETTRONICO. - (2011), pp. 0-5. (Intervento presentato al convegno Metrologia e Qualità 2011 tenutosi a Torino nel 13-15 Aprile 2011).
Prove valutative di misure di emissioni radiate sopra a 1 GHz
CAROBBI, CARLO;
2011
Abstract
Come noto la norma ISO/IEC 17025 [1] raccomanda la partecipazione dei laboratori di taratura e prova a confronti interlaboratorio e/o prove valutative allo scopo di: a) valutare le potenzialità del laboratorio, b) monitorare le capacità tecniche e gestionali del laboratorio, c) validare i metodi interni. I confronti interlaboratorio e le prove valutative costituiscono inoltre un utile strumento per gli organismi di accreditamento, in quanto rappresentano il completamento, attraverso l’evidenza sperimentale, della valutazione del laboratorio, altrimenti svolta prevalentemente mediante l’esame documentale. La recente pubblicazione (Febbraio 2010) della norma ISO/IEC 17043 [2] ha poi stimolato gli organismi di accreditamento (fra cui Accredia in Italia) ad individuare i requisiti ed uno schema di accreditamento per gli organizzatori di prove valutative. Mentre i confronti interlaboratorio e le prove valutative sono una prassi consolidata nei settori di prova chimico e biologico, in altri settori di prova, ad esempio nella compatibilità elettromagnetica (EMC), poco si è fatto. In Italia è stato condotto un originale confronto interlaboratorio di misure di campi elettromagnetici nell’intervallo di frequenza 30-300 MHz [3] a cui hanno preso parte 14 laboratori che effettuano prove EMC. Scopo del confronto fu valutare il contributo di non-riproducibilità ai risultati delle prove di emissione radiata EMC dovuto all’imperfezione del sito di prova (camera anecoica). Per questo fu fatto itinerare fra i vari laboratori un sistema di generazione e misura del campo elettromagnetico estremamente stabile. Sulla base di questa esperienza è stato deciso di progettare una prova valutativa di misure di emissioni radiate per frequenze superiori ad 1 GHz. Indubbiamente fra gli scopi c’è quello di far sì che anche nell’ambito della EMC maturino le competenze indispensabili per l’organizzazione di prove valutative ed il successivo riconoscimento di tali competenze da parte dell’organismo di accreditamento. La scelta della frequenza sopra ad 1 GHz è stata dettata dal fatto che l’ambiente di prova è la camera anecoica, più semplice della camera semi-anecoica sia dal punto di vista concettuale che di impiego operativo, e dal fatto che si tratta di un intervallo di frequenza ancora poco indagato mediante confronti interlaboratorio: solo recentemente infatti le norme EMC europee hanno richiesto l’estensione del campo di frequenza coperto dalle prove di emissione radiata fino a 6 GHz [4]. Per lo scopo sono stati realizzati e caratterizzati dei generatori a pettine (comb generator) di adeguata stabilità, larghezza di banda e potenza per impiego in confronti interlaboratorio [5]. Il presente contributo fornirà informazioni generali circa: 1) il campione itinerante realizzato, 2) la modalità con cui sono stati individuati i valori assegnati alla grandezza soggetta a misurazione (campo elettrico) e la loro incertezza, 3) l’analisi statistica con cui vengono tenuti sotto controllo i risultati della prova valutativa in relazione ai valori assegnati alla grandezza oggetto di misurazione, 4) le motivazioni alla base della scelta delle statistiche di prestazione impiegate nella prova valutativa (per i punti 3) e 4) il riferimento seguito è stato [6]).File | Dimensione | Formato | |
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