English abstract Following the fall of Mycenaean palaces, Hittite empire and the small states in Syro-Palestinian areas a likely new role for Cyprus opens. The island remains a key point for trade and becomes the cross-road for people who stop, often only provisionally, moving from and toward other countries. Moreover, its role in the field of copper and iron metallurgy and of trade reaches the top. We focus on three different aspects which enlighten the whole period: archaeological finds, later historical or legendary texts and Cypriote scripts. The resulting picture is rich of possibilities of comparison and intersection and is a starting point for new researches. The Greece→Cyprus, Anatolian→Cyprus routes are analysed in detail, comparing the “western” impact on Cyprus with eastern (Phoenician and, concerning only the last phases, Assyrian) connections and influences. The research is extended to aspects of the Archaic period hardly separable from previous ones. Further, we illustrate the myths about some founders, as Kinyras (Paphos, Amathus), Agapenor (Paphos), Teukros (Salamis) and then the literary texts about the Phoenician and Assyrian impact: a different role of the Near-East and Greece is evidenced. Finally, we stressed the continuity of Linear writing. In our reconstruction writing and language during the Iron Age with respect to the situation of the second millennium display an evolution rather a discontinuity. From the analysis two main features emerge: from one side, the specific trait of Cypriot culture as a sort of multi-cultural melting pot, able to maintain its peculiar characters while adding new features coming from outside, accepted as improvements for the island and transformed in autochthonous developments; from the other, the different approach of the island toward the Aegean cultures and Near-eastern cultures during the Bronze Age, and toward Greeks from one side and Phoenicians and Assyrians from the other during the Iron Age Abstract in italiano Dopo la caduta dei palazzi micenei, dell’impero ittita e dei piccoli stati dell’area siro-palestinese si apre probabilmente un nuovo ruolo per Cipro. L’isola rimane un punto-chiave per il commercio e diventa una zona di passaggio per le genti che si fermano, anche se talvolta solo provvisoriamente, durante i loro viaggi da e verso altri paesi. Inoltre il suo ruolo nei confronti dei commerci e nel campo della metallurgia sembra raggiungere un livello superiore al passato. Ci siamo focalizzati su tre diversi aspetti che illuminano l’intero periodo: i ritrovamenti archeologici, i testi storici e leggendari concernenti questo periodo anche se più tardi, e le scritture cipriote. Il quadro che ne risulta permette una serie di possibili confronti e rappresenta un punto di partenza per ulteriori ricerche. I rapporti Grecia-Cipro e Anatolia-Cipro vengono analizzati in dettaglio, ed è possibile fare un paragone fra l’impatto dell’”occidente” su Cipro e le connessioni dell’isola con l’ambito del Vicino Oriente (prima i Fenici e poi gli Assiri). La nostra ricerca si è allargata fino al periodo arcaico, difficilmente separabile dalle fasi precedenti. Successivamente si sono considerati alcuni miti di fondazione, da Kynyras (Pafos e Amatunte), ad Agapenore (Pafos) a Teucro (Salamina), e quindi testi storici e letterari sull’impatto Fenicio e Assiro; nuovamente si è evidenziato un diverso ruolo dell’area greca rispetto a quella del Vicino oriente. Infine, si è cercato di sottolineare la continuità delle scritture lineari fra il secondo e il primo millennio a.C. Da questa analisi due tratti principali sembrano emergere nella storia di Cipro: da un lato, il tratto specifico della cultura cipriota, nella quale si mescolano e fondono culture diverse, ma che riesce a mantenere alcuni caratteri peculiari aggiungendovi nuovi aspetti che vengono trasformati e sviluppati in modo autoctono; dall’altro l’approccio diverso verso il mondo egeo e greco da una parte e quello orientale dall’altro, sia nel secondo che nel primo millennio.
The role of Cyprus and the Mycenaean/Greek presence in the island from the end of the Bronze Age to the first phases of the Iron Age / A.M.Jasink. - In: STUDI MICENEI ED EGEO-ANATOLICI. - ISSN 1126-6651. - STAMPA. - 52:(2010), pp. 149-167.
The role of Cyprus and the Mycenaean/Greek presence in the island from the end of the Bronze Age to the first phases of the Iron Age
JASINK, ANNA MARGHERITA
2010
Abstract
English abstract Following the fall of Mycenaean palaces, Hittite empire and the small states in Syro-Palestinian areas a likely new role for Cyprus opens. The island remains a key point for trade and becomes the cross-road for people who stop, often only provisionally, moving from and toward other countries. Moreover, its role in the field of copper and iron metallurgy and of trade reaches the top. We focus on three different aspects which enlighten the whole period: archaeological finds, later historical or legendary texts and Cypriote scripts. The resulting picture is rich of possibilities of comparison and intersection and is a starting point for new researches. The Greece→Cyprus, Anatolian→Cyprus routes are analysed in detail, comparing the “western” impact on Cyprus with eastern (Phoenician and, concerning only the last phases, Assyrian) connections and influences. The research is extended to aspects of the Archaic period hardly separable from previous ones. Further, we illustrate the myths about some founders, as Kinyras (Paphos, Amathus), Agapenor (Paphos), Teukros (Salamis) and then the literary texts about the Phoenician and Assyrian impact: a different role of the Near-East and Greece is evidenced. Finally, we stressed the continuity of Linear writing. In our reconstruction writing and language during the Iron Age with respect to the situation of the second millennium display an evolution rather a discontinuity. From the analysis two main features emerge: from one side, the specific trait of Cypriot culture as a sort of multi-cultural melting pot, able to maintain its peculiar characters while adding new features coming from outside, accepted as improvements for the island and transformed in autochthonous developments; from the other, the different approach of the island toward the Aegean cultures and Near-eastern cultures during the Bronze Age, and toward Greeks from one side and Phoenicians and Assyrians from the other during the Iron Age Abstract in italiano Dopo la caduta dei palazzi micenei, dell’impero ittita e dei piccoli stati dell’area siro-palestinese si apre probabilmente un nuovo ruolo per Cipro. L’isola rimane un punto-chiave per il commercio e diventa una zona di passaggio per le genti che si fermano, anche se talvolta solo provvisoriamente, durante i loro viaggi da e verso altri paesi. Inoltre il suo ruolo nei confronti dei commerci e nel campo della metallurgia sembra raggiungere un livello superiore al passato. Ci siamo focalizzati su tre diversi aspetti che illuminano l’intero periodo: i ritrovamenti archeologici, i testi storici e leggendari concernenti questo periodo anche se più tardi, e le scritture cipriote. Il quadro che ne risulta permette una serie di possibili confronti e rappresenta un punto di partenza per ulteriori ricerche. I rapporti Grecia-Cipro e Anatolia-Cipro vengono analizzati in dettaglio, ed è possibile fare un paragone fra l’impatto dell’”occidente” su Cipro e le connessioni dell’isola con l’ambito del Vicino Oriente (prima i Fenici e poi gli Assiri). La nostra ricerca si è allargata fino al periodo arcaico, difficilmente separabile dalle fasi precedenti. Successivamente si sono considerati alcuni miti di fondazione, da Kynyras (Pafos e Amatunte), ad Agapenore (Pafos) a Teucro (Salamina), e quindi testi storici e letterari sull’impatto Fenicio e Assiro; nuovamente si è evidenziato un diverso ruolo dell’area greca rispetto a quella del Vicino oriente. Infine, si è cercato di sottolineare la continuità delle scritture lineari fra il secondo e il primo millennio a.C. Da questa analisi due tratti principali sembrano emergere nella storia di Cipro: da un lato, il tratto specifico della cultura cipriota, nella quale si mescolano e fondono culture diverse, ma che riesce a mantenere alcuni caratteri peculiari aggiungendovi nuovi aspetti che vengono trasformati e sviluppati in modo autoctono; dall’altro l’approccio diverso verso il mondo egeo e greco da una parte e quello orientale dall’altro, sia nel secondo che nel primo millennio.File | Dimensione | Formato | |
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