Alla fine dell’ottocento, Buenos Aires era paragonata a una gran torre di Babele. I quartieri periferici della città erano lo scenario dove s’incontravano gli argentini che arrivavano dall'interno del paese o dalla campagna e gli immigranti europei in cerca di sistemazione. In questi luoghi d’emarginazione sociale ma anche di coesistenza e métissage linguistica, le diverse culture stabilirono i primi contatti e produssero una forma di comunicazione chiamata lunfardo. Tuttavia, l’evoluzione verso un argot comune, unico e praticato su larga scala, dovrà fare molta strada; per molto tempo sarà assimilato a tutto ciò che è antiaccademico, rozzo e volgare. A ogni colpo militare, immediatamente dopo la presa di potere, viene esercitata una forte repressione linguistica senza però produrre effetti sulla popolazione. Una schiera di puristi e di eruditi, nella sua maggioranza filologi spagnoli, discepoli di Menéndez Pidal, tenterà a tutti i costi di fermare l'avanzamento del lunfardo e la sua introduzione nella variante spagnola rioplatense. Ci vorrà del tempo perché siano portati alla ribalta in forma definitiva questi così vituperati vocaboli, ma con la partecipazione attiva dei parlanti e l’aiuto del tango e della letteratura, l’argot di Buenos Aires incontrerà la sua definitiva consacrazione a partire soprattutto dagli anni Sessanta.

Viaggiare nelle parole: il sovversivo approdo nel tango / S.Lafuente. - In: COLLETTIVO R ATAHUALPA. - ISSN 2279-6967. - STAMPA. - 10-12:(2009), pp. 69-78.

Viaggiare nelle parole: il sovversivo approdo nel tango

LAFUENTE, SILVIA DEL VALLE
2009

Abstract

Alla fine dell’ottocento, Buenos Aires era paragonata a una gran torre di Babele. I quartieri periferici della città erano lo scenario dove s’incontravano gli argentini che arrivavano dall'interno del paese o dalla campagna e gli immigranti europei in cerca di sistemazione. In questi luoghi d’emarginazione sociale ma anche di coesistenza e métissage linguistica, le diverse culture stabilirono i primi contatti e produssero una forma di comunicazione chiamata lunfardo. Tuttavia, l’evoluzione verso un argot comune, unico e praticato su larga scala, dovrà fare molta strada; per molto tempo sarà assimilato a tutto ciò che è antiaccademico, rozzo e volgare. A ogni colpo militare, immediatamente dopo la presa di potere, viene esercitata una forte repressione linguistica senza però produrre effetti sulla popolazione. Una schiera di puristi e di eruditi, nella sua maggioranza filologi spagnoli, discepoli di Menéndez Pidal, tenterà a tutti i costi di fermare l'avanzamento del lunfardo e la sua introduzione nella variante spagnola rioplatense. Ci vorrà del tempo perché siano portati alla ribalta in forma definitiva questi così vituperati vocaboli, ma con la partecipazione attiva dei parlanti e l’aiuto del tango e della letteratura, l’argot di Buenos Aires incontrerà la sua definitiva consacrazione a partire soprattutto dagli anni Sessanta.
2009
10-12
69
78
S.Lafuente
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