Roberto Berardi e lo studio di una forma urbis

L’analisi di una struttura urbana peculiare quanto tipica, insulare e mediterranea come quella di Capri, viene effettuata sovrapponendo e integrando più sguardi: da quello dell’archeologo a quello dell’antropologo, da quello dello storico a quello di didatta di composizione. Tutti approcci che tendono a svelare come si conforma nel tempo un tessuto urbano, come si intrecciano moventi sociali e politici ed esigenze connesse alla morfologia del territorio, relazioni familiari e esigenze di difesa. Il caso-studio risulta utilissimo alla lettura di spazi e agglomerati urbani similari e non solo: viene operata una lettura sincronica delle successive stratificazioni diacroniche. La relazione fra architetture, plessi e forma urbana viene disvelata attraverso un procedimento ermeneutico per il quale il tutto e le parti si motivano vicendevolmente fino ad una metaforica coincidenza semantica tra città e singolo edificio. Nel testo si raccontano le vicende delle famiglie, la storia delle singole strade, l’evoluzione dell’armatura urbana; si analizza infine in diacronia la ricezione dell’immagine di Capri, dai viaggiatori del Grand Tour ai turisti di oggi. L’intreccio stretto tra struttura e sovrastruttura, fra geografia e storia, tra modo d’abitare e forma dello spazio, ha lasciato il posto ad altri moventi, legati al consumo di massa e alla volgarizzazione del territorio.