Abstract Vengono riportati i risultati di 594 protesi totali d’anca di Charnley delle 755 impiantate dal 1971 al 1986. L’età media, al momento dell’operazione, era di 62 anni, da un minimo di 37 a un massimo di 82 anni. Il controllo è avvenuto a una distanza media di 19 anni, da un minino di 16 ad un massimo di 31 anni. Il 13% degli impianti risulta fallito al F.U. I fallimenti settici rappresentano 1,7%. Gli allentamenti asettici della componente acetabolare rappresentano 8,8%; gli allentamenti asettici della componente femorale rappresentano il 6,7%. Vi è completa assenza di dolore o dolore lieve e saltuario nel 95,4%. Il 16,1% delle componenti acetabolari è stato giudicato radiograficamente allentato; abbiamo ritrovato una correlazione statisticamente significativa tra usura del polietilene e allentamento radiografico del cotile. Il 9,6% degli steli è stato giudicato radiograficamente allentato; per questo aspetto, abbiamo ritrovato una correlazione statisticamente significativa sia con il peso del paziente, sia con l’allineamento postoperatorio dello stelo (neutro, varo, valgo). L’analisi statistica ha mostrato una probabilità di sopravvivenza dei nostri impianti del 96% a 10 anni, dell’87% a 15, del 73% a 20, del 58% a 25 e del 22% a 30 anni. Dopo i 15 anni si è osservato un peggiore comportamento della componente acetabolare cementata rispetto allo stelo. L’analisi statistica di un gruppo ristretto di 16 steli “flat-back” con finitura a specchio, ha mostrato una sopravvivenza di oltre l’80% a 31 anni.
Casistiche di protesi cementate / G.V.Di Muria; M.Marcucci; D.Lazzara; E.Rodeghiero. - STAMPA. - (2004), pp. 207-218. (Intervento presentato al convegno La protesi d'anca di primo impianto tenutosi a Treviso).
Casistiche di protesi cementate
DI MURIA, GIAN VINCENZO;MARCUCCI, MASSIMILIANO;
2004
Abstract
Abstract Vengono riportati i risultati di 594 protesi totali d’anca di Charnley delle 755 impiantate dal 1971 al 1986. L’età media, al momento dell’operazione, era di 62 anni, da un minimo di 37 a un massimo di 82 anni. Il controllo è avvenuto a una distanza media di 19 anni, da un minino di 16 ad un massimo di 31 anni. Il 13% degli impianti risulta fallito al F.U. I fallimenti settici rappresentano 1,7%. Gli allentamenti asettici della componente acetabolare rappresentano 8,8%; gli allentamenti asettici della componente femorale rappresentano il 6,7%. Vi è completa assenza di dolore o dolore lieve e saltuario nel 95,4%. Il 16,1% delle componenti acetabolari è stato giudicato radiograficamente allentato; abbiamo ritrovato una correlazione statisticamente significativa tra usura del polietilene e allentamento radiografico del cotile. Il 9,6% degli steli è stato giudicato radiograficamente allentato; per questo aspetto, abbiamo ritrovato una correlazione statisticamente significativa sia con il peso del paziente, sia con l’allineamento postoperatorio dello stelo (neutro, varo, valgo). L’analisi statistica ha mostrato una probabilità di sopravvivenza dei nostri impianti del 96% a 10 anni, dell’87% a 15, del 73% a 20, del 58% a 25 e del 22% a 30 anni. Dopo i 15 anni si è osservato un peggiore comportamento della componente acetabolare cementata rispetto allo stelo. L’analisi statistica di un gruppo ristretto di 16 steli “flat-back” con finitura a specchio, ha mostrato una sopravvivenza di oltre l’80% a 31 anni.File | Dimensione | Formato | |
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