Il contributo passa in rassegna la serie Provvisioni della Repubblica fiorentina del XV secolo (conservate nell’Archivio di Stato di Firenze e inedite), identificando un’articolata serie di provvedimenti legislativi, fino ad ora del tutto sconosciuti, sollecitati dai cives e tendenti a limitare i danni della pesca con veleni o con metodi distruttivi, attribuiti soprattutto ai villani. La fonte consente dunque all’A. di delineare il consolidarsi di una normativa, estesa in pochi decenni ai principali fiumi fiorentini e ai torrenti del Casentino, che prese a definire calendario e i luoghi di divieto di pesca in zone di frega, gli strumenti di pesca proibiti, le categorie dei veleni o gli artifizi (risecchi, per es.) che costituivano una vera e propria minaccia all’intera fauna ittica. L’importanza dello studio è dimostrata dal fatto che molti di questi divieti o di queste norme, emanate in età laurenziana, sono alla base dell’odierna normativa sulla pesca in acque interne. Lo studio consente inoltre di dimostrare che nel corso del Quattrocento maturasse a Firenze una particolare attenzione per un pesce, la trota, di cui si magnificarono le qualità organolettiche e che si cercò di tutelare nelle zone del Casentino.
Veleni e nobilissimi pesci. Appunti sulla legislazione fiorentina in tema di pesca nelle acque interne (secolo XV) / Franek Sznura. - STAMPA. - (2010), pp. 270-282.
Veleni e nobilissimi pesci. Appunti sulla legislazione fiorentina in tema di pesca nelle acque interne (secolo XV)
SZNURA, FRANEK
2010
Abstract
Il contributo passa in rassegna la serie Provvisioni della Repubblica fiorentina del XV secolo (conservate nell’Archivio di Stato di Firenze e inedite), identificando un’articolata serie di provvedimenti legislativi, fino ad ora del tutto sconosciuti, sollecitati dai cives e tendenti a limitare i danni della pesca con veleni o con metodi distruttivi, attribuiti soprattutto ai villani. La fonte consente dunque all’A. di delineare il consolidarsi di una normativa, estesa in pochi decenni ai principali fiumi fiorentini e ai torrenti del Casentino, che prese a definire calendario e i luoghi di divieto di pesca in zone di frega, gli strumenti di pesca proibiti, le categorie dei veleni o gli artifizi (risecchi, per es.) che costituivano una vera e propria minaccia all’intera fauna ittica. L’importanza dello studio è dimostrata dal fatto che molti di questi divieti o di queste norme, emanate in età laurenziana, sono alla base dell’odierna normativa sulla pesca in acque interne. Lo studio consente inoltre di dimostrare che nel corso del Quattrocento maturasse a Firenze una particolare attenzione per un pesce, la trota, di cui si magnificarono le qualità organolettiche e che si cercò di tutelare nelle zone del Casentino.File | Dimensione | Formato | |
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