Soggettività e immagini del mondo in Max Weber

Per Weber la “posizione dell’uomo nel mondo” non costituisce un dato antropologico, ma il prodotto di un’immagine del mondo (Weltbild). Per la definizione del rapporto dell’uomo con il mondo - dall’adattamento all’estraneità, dall’indifferenza al rifiuto, dalla fuga al dominio - ciò che è rilevante non è la natura umana, ma la concreta fisionomia dell’immagine del mondo. L’immagine del mondo è il luogo nel quale l’individuo interpreta se stesso, definisce i propri bisogni e le proprie aspettative, organizza le proprie strategie pratiche. L’immagine del mondo è lo strumento essenziale per comprendere la soggettività di una determinata epoca, le prestazioni di cui può essere capace ma anche ciò che per essa risulta impensabile o impossibile: il concetto chiave per una sociologia morale orientata non a definire ciò che gli individui devono fare, ma a valutare le possibilità reali che gli individui si comportino effettivamente in conformità a determinati imperativi. For Weber, the “man’s position in the world” is not an anthropological fact, but the product of a world view (Weltbild). For the definition of man’s relationship with the world - adaptation or foreignness, indifference or rejection, flight or domination -what is relevant is not human nature, but the concrete contents of the world view. The world view is the place where the individual understands her/him self, defines her/his needs and expectations, organizes her/his practical strategies. The world view is an essential tool to understand the subjectivity of a given epoch, the performance of which may be capable, but also what is unthinkable or impossible for it: the key concept for a moral sociology aimed not to define what individuals ought to do, but to evaluate the real possibilities that individuals actually behave complying with certain imperatives.